Quella foca di ritorno

Nella foto: La foca monaca nell’Infopoint di Capraia.
LIVORNO – C’è una storia molto dibattuta, all’isola di Capraia, che ha avuto nella scorsa estate anche l’onore delle cronache: quella del ritorno della foca monaca, in pianta stabile, sulla costa Ovest. Un ritorno che pochi si aspettavano, si è detto, visto che l’ultima foca conosciuta fu catturata dagli isolani più di cinquant’anni fa per essere venduta a un circo.
La cosiddetta foca di ritorno è servita anche al Parco dell’Arcipelago Toscano per fare un po’ di battage pubblicitario: e per allestire, nella sala della ex-salata della colonia penale un Infopoint, tra l’altro molto ben realizzato e altrettanto bene gestito, in cui campeggia la gigantografia di una foca sorridente. Il disco collegato agli auricolari dei turisti che prendono posto davanti alla foto recita la storia della “grotta della foca” e del suo ritorno: il che è bastato a proibire sia la navigazione da diporto nei pressi della grotta, sia ad intervenire con pesanti sanzioni a un paio di ignari turisti in canoa che c’erano entrati.
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Ma è tornata o no la foca monaca a Capraia? I pescatori locali, interrogati, non smentiscono: anzi, sostengono che la foca monaca si è rivista in zona da qualche anno, più meno sporadicamente. Come del resto è riapparsa a Giannutri, a Pianosa e – dicono – anche su alcuni siti della Corsica Orientale. L’ente parco ha piazzato una telecamera a infrarossi nella grotta di Capraia, ma non si sa ancora con quale risultato. Di foto chiare non ce ne sono: e anche quelle fornite da turisti naturalisti sono prese da lontano, poco chiare e non certo esaurienti.
Va anche ricordato che la foca monaca non nera scomparsa totalmente dai nostri mari. Ne sono state segnalate anche nel recente passato in Sicilia e in Sardegna: mentre è documentata la loro presenza sulle isole greche. Può darsi che il 2020, con la drastica riduzione del movimento delle navi da turismo e del diporto nautico, abbia favorito il loro ritorno verso il Nord Tirreno. Per gli ottimisti, è almeno un piccolo regalo in positivo che il Covid ci ha fatto. Si attendono ora le riprove.
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