Fantasia Napoli e i fanghi dragati si stivano a mucchi
LIVORNO – Può darsi che sia, almeno tecnicamente, una provocazione. Ma l’altra sera al dibattito che al Propeller è seguito alla conferenza Milani, qualcuno ha ricordato che i problemi del dove posizionare i fanghi di dragaggio a Napoli sono stati brillantemente risolti, pur avendo anche in quel porto una sola vasca di colmata, e come la livornese ormai strapiena.
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Così a Napoli, con tutte le autorizzazioni del caso, i fanghi sono e saranno posizionati – mano a mano che il dragaggio avanza – sopra quelli che riempiono la vasca di colmata, fino a costituire una o più piramidi (o se preferite: mucchi) che potranno più che raddoppiare la capienza della vasca stessa. Il tutto nella prospettiva, il giorno che ci saranno altre vasche di colmata – peraltro in progetto o addirittura in costruzione – di effettuare il travaso dei mucchi, che nel frattempo avranno anche contribuito a compattare meglio il materiale della vasca esistente.
Soluzione raffazzonata, colpo di genio alla napoletana o soltanto un’intelligente applicazione delle norme, nella speranza che anche sui dragaggi si arrivi a una riforma che ci rimetta in corsa con parità di diritti e doveri rispetto agli altri porti d’Europa? Bisognerà davvero pensarci un attimo, visto che il dramma dei dragaggi nei nostri porti è unicamente dovuto alla quasi impossibilità di smaltire in modo veloce ed economico i fanghi di risulta. E visto che le soluzioni adottate – trasferimento degli stessi fanghi addirittura all’estero con costi folli, conferimento in siti di trattamento come rifiuti pericolosi, con costi altrettanto folli – non sono certo da paese normale, la soluzione partenopea ha almeno il merito di essere veloce, economica e senza rischi per l’ambiente.
A meno che non ci si venga a raccontare che c’è un inghippo; e a spiegare il come e perché questa soluzione debba valere solo per Napoli.
A.F.
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