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Cottarelli e l’Accademia Navale

Nella foto: I partecipanti al convegno organizzato dal Propeller Club Livorno.

LIVORNO – Crisi sanitaria ed economica ancora in atto in Italia, mentre la crisi finanziaria è stata bloccata sul nascere dall’intervento dell’Europa: questo il punto della situazione dalla quale il professor Carlo Cottarelli, relatore di riferimento del convegno organizzato da Maria Gloria Giani Pollastrini presidente del Propeller livornese ha preso le mosse per spiegare fenomeni economici, rischi e possibili soluzioni per una ripresa del Paese. Il convegno si è tenuto all’Accademia Navale ed è iniziato con i saluti del comandante dell’Accademia Flavio Biaggi e quelli in video diretta del Capo di Stato Maggiore della Marina Giuseppe Cavo Dragone.

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Chiusura delle attività, – ha detto Cottarelli – caduta della domanda per mancanza di denaro e incertezza sul futuro hanno procurato un blocco di investimenti dei privati e delle imprese. La soluzione percorsa da tutti i paesi del mondo è stata di aumentare la spesa pubblica e quindi il deficit pubblico; in Italia questo è passato in un anno da 30 mld a 180 mld, in pratica dall’1,6% al 10,8% dal 2019 ad oggi. Ad appesantire la situazione il rimborso dei titoli pubblici in scadenza nell’anno che porta ad un totale complessivo di fabbisogno di finanziamenti di circa 500 mld. Dal lato finanziario la crisi verrà gestita sia per il 2020 che per il 2021 grazie alla decisione europea di sostenere l’Italia stanziando fondi per circa il 50% delle sue necessità attuali e quelle previste per il prossimo anno. In questa situazione lo Stato italiano riesce a finanziarsi in modo piuttosto ordinato e nel 2021 il PIL dovrebbe crescere fino al 6%, ma restano le incertezze legate all’andamento del Covid e soprattutto se questo porterà a nuove chiusure, che comunque il governo cercherà di limitare. Dopo il 2021 quando scadranno le coperture europee, in grande parte provenienti dalla BCE, il primo elemento di incertezza sarà appunto il debito pubblico – ha ricordato il relatore – sottoposto a rischi di natura finanziaria e politica.

Fondamentali quindi secondo il professor Cottarelli sono le riforme per una crescita che sia il più rapida possibile e che faccia risalire l’Italia dalla 179ma posizione in questa graduatoria su 180 paesi totali. I suggerimenti in tale direzione che provengono dall’Europa sono conosciuti e riguardano il miglioramento delle infrastrutture, la digitalizzazione, la riforma della giustizia, la semplificazione e gli investimenti in capitale umano con istruzione, ricerca etc. Secondo il professore occorre anche abbassare le tasse con la ricerca di risorse permanenti (non quindi come quelle temporanee del Recovery Fund) oltre che lottare contro la burocrazia nell’unico modo possibile: dando il voto a quei politici che realmente la vogliano contrastare.

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Dopo l’intervento di Cottarelli ed il saluto via video di Umberto Masucci presidente del Propeller nazionale, Stefano Corsini è stato il primo relatore a rispondere su come il sistema portuale può essere il fulcro della resilienza del sistema economico produttivo del Paese. Il presidente della AdSP del Mar Tirreno Settentrionale ha sottolineato come in effetti la prima dimostrazione di efficacia sia stata data proprio nella fase più critica del Covid dove il sistema portuale ha operato svolgendo il suo fondamentale ruolo senza creare contagi fra i lavoratori e gestendo anche problemi straordinari; “ma servono interventi nel campo dell’infrastrutturazione – ha detto – e semplificare per ridurre tempi e costi ad esempio nel dover attendere troppi pareri per la valutazione dei nostri progetti avvalorati da fior di professionisti.

Da parte di Massimo Deiana presidente AdSP del Mar di Sardegna la soluzione è poter iniziare i lavori e poi pensare a regolare le operazioni che si sono sperimentate e rese necessarie e soprattutto uno stop ai blocchi continui procurati da denunce che fermano i lavori.

La necessità di ripensare i modelli attuali per la realizzazione delle infrastrutture e non ambire a quello straordinario di Genova è l’indicazione data da Pino Musolino presidente del Mar Adriatico Settentrionale insieme allo spunto per una riflessione sulla sicurezza di quante opere in effetti siano necessarie e la richiesta di uno studio di programmazione in questo senso.

Da Ugo Patroni Griffi presidente del Mar Adriatico Meridionale sono stati portati ad esempio le difficoltà nell’operatività date dalle normative sui dragaggi. Da parte dei rappresentanti degli armatori Matteo Catani, membro del Board Assarmatori l’apprezzamento per la sensibilità avuta dal governo nel varare alcuni provvedimenti giusti fra i quali un miglior cuneo fiscale per i collegamenti con le isole minori, ha poi ricordato che gli armatori trasportano ricchezza, abilitano l’economia locale ed il trend green.

Luca Sisto, direttore generale di Confitarma ha espresso il forte richiamo affinché la nave sia al centro dell’attenzione dato il ruolo fondamentale che svolge per dare al sistema portuale l’opportunità di essere il fulcro della resilienza del sistema economico produttivo. Sisto ha sottolineato la necessità di vitalizzare conferenza dei presidenti quale giusto organo per la governance portuale: una governance che non può prescindere dall’armatore.

Dal vice direttore di ALIS Antonio Errigo la richiesta di una compattezza del cluster quale punto fondamentale da cui partire.

Fabrizio Vettosi di VSL Club ha evidenziato che l’Italia investe il 2,3% in infrastrutture e lo fa male; quello che occorre soprattutto è la qualità e non la quantità. Sulle AdSP si è espresso a favore della privatizzazione forte anche dell’esempio del Pireo, da lui personalmente seguito, che con questa operazione ha visto aumentato il suo valore operativo lordo di ben 18 volte.

Pietro Angelini, direttore generale di NA.VI.GO in rappresentanza della nautica ha detto che il settore può essere un buon caso di sperimentazione nel campo delle energie, per tipologie di ormeggio e molto altro invitando il cluster a cogliere l’opportunità di una Europa attenta al Mediterraneo. La chiusura dei lavori è stata fatta dal comandante generale delle Capitanerie Giovanni Pettorino che ha richiamato l’importanza di creare un centro dedicato alle politiche del Mare.

Le argomentazioni svolte nel corso del convegno del Propeller Club hanno dato lo spunto ad Ercole Incalza, ex dirigente del MIT, di proporre l’estensione di una “Carta di Livorno” che permetta il tracciamento di linee condivise di respiro programmatico.

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Pubblicato il
14 Ottobre 2020

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