Zim rifiuta gli aumenti del TDT
La compagnia di Haifa avrebbe anche minacciato di lasciare lo storico scalo – Una vicenda che si riallaccia al recente passato con Contship
AMBURGO – L’incontro sarebbe stato molto teso, e senza sbloccare niente. Perché alla richiesta del Terminal Darsena Toscana di aumentare (si è detto del 10%) le tariffe praticate alla compagnia israeliana Zim dal 1º gennaio di quest’anno, i nuovi vertici europei dell’armamento di Haifa hanno risposto picche. Minacciando anche, secondo alcune fonti, di disimpegnarsi da Livorno concentrandosi sull’altro scalo tirrenico, Genova.
La trattativa ovviamente continua. Anche se entrambe le parti non sembrano disposte a cedere nemmeno di un euro, ci sarebbero segnali distensivi, alla ricerca di un compromesso che appare indispensabile sia a Zim che al TDT.
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Perché per Zim Livorno non rappresenta solo un porto storico, dove per anni è stata quasi egemone su certe rotte e dove ha sempre operato anche su delicati traffici protetti dalla massima discrezione, ma anche un bacino unico per tutta l’Italia centrale sulle rotte verso e dal Nord Pacifico specialmente. Mentre per il Terminal Darsena Toscana, che sta rodando la nuova collaborazione tra Cilp e genovesi di Gip, la perdita del cliente israeliano sarebbe un brutto biglietto da visita in campo internazionale, dopo le vicende dell’anno scorso che hanno avuto riflessi non solo locali.
Il vero problema sembra essere che la Zim ha avuto, da tempo immemorabile, un trattamento di favore dal TDT, con tariffe nella sostanza decisamente più basse di quelle delle compagnie concorrenti: trattamento giustificato in parte dai volumi di traffico garantiti al TDT, dall’altro dai rapporti privilegiati attraverso l’Intercontainers diretto dall’uomo di fiducia di Zim per l’Italia, Angelo Roma. Quest’ultimo però non è più referente degli israeliani dall’inizio dell’anno, il ruolo di Intercontainers è terminato anch’esso da tempo e il feeling tra Haifa e TDT aveva già avuto un brutto colpo con il braccio di ferro (proprio sui costi) tentato da Contship, che ha poi condotto all’uscita di quest’ultimo gruppo da Livorno.
Sui costi, adesso ci risiamo. E il nuovo braccio di ferro rischia di essere impegnativo come il precedente.
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