Venezia ai veneziani grande piano di terapie
ROMA – Un grande Piano di compatibilità fra porto, città e Laguna che segni la riappropriazione di Venezia da parte dei veneziani, attraverso modalità di intervento sull’emergenza, con terapie del tutto in controtendenza rispetto al recente passato. Ciò transitando attraverso una massiccia operazione di denuncia e azzeramento delle troppe fake news che in questi mesi sono state accreditate come verità sul rapporto pro attivo con la Laguna, sui traffici commerciali, sull’impatto e i rischi connessi con le navi da crociera e, non ultimo, sul fenomeno dell’acqua alta.
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A preannunciare l’implementazione di questo piano, ma specialmente di un approccio del tutto nuovo al tema Venezia, è stato, a margine del convegno “Noi, il Mediterraneo” a Palermo, il vice presidente di Federagenti nonché presidente degli Agenti Marittimi di Venezia, Alessandro Santi, che ha anche individuato in un’alleanza tutta veneziana, che coinvolga in particolare il mondo delle imprese, la chiave di lettura per uscire dalla crisi e avviare un processo di rilancio “originale” della città lagunare.
“Venezia – ha confermato Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti – è prima di tutto dei veneziani. A loro deve passare la parola e la ricerca delle soluzioni che affondano, come troppo spesso si tende a dimenticare, nella storia di questa città-porto unica al mondo”.
Nel piano rientrano anche tutti gli interventi che dovranno svolgersi nella città e in sostanza anche in tutta la laguna quando, finalmente, il complesso sistema del MOSE entrerà in azione, si spera l’anno prossimo. La riduzione dei fenomeni dell’acqua alta ma anche il diverso transito delle grandi navi da crociera sono elementi che incideranno sempre più profondamente nella vita non solo del porto ma anche della città. Con un tentato recupero della città anche per la vita quotidiana dei veneziani.
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