Accelera ancora l’innalzamento del Mediterraneo
LOS ANGELES – Tra le tante indagini che stanno interessando il mondo dei trasporti mondiale, quella portata recentemente a termine dall’Università del Colorado Boulder in collaborazione con la NOAA, la NASA e l’Università della Florida meridionale parla di un’accelerazione dell’innalzamento dei mari in tutto il mondo. Lo studio è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.
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«Questa accelerazione, causata soprattutto da un aumento della fusione dei ghiacci in Groenlandia e Antartide, potrebbe raddoppiare la crescita totale del livello del mare entro il 2100 rispetto alle proiezioni basate su una crescita costante. Si potrebbe passare dai circa 30 cm previsti a oltre 60 cm in più» spiega Steve Nerem, a capo dello studio. E questo, supponendo che in futuro la fusione dei ghiacci proceda come negli ultimi 25 anni, e non a ritmo più sostenuto. Peggio ancora le previsioni per il Mediterraneo, dove il ridotto apporto dei fiumi e il forte evaporamento dovuto l’aumento delle temperature fa ipotizzare un innalzamento di almeno 20 cm entro il 2050: con conseguenti drammatiche visioni per tanti porti nazionali, oltre che per le città costiere.
L’aumento di gas serra in atmosfera – sottolinea lo studio – agisce sul livello degli oceani in due modi. L’acqua più calda tende a espandersi – l’espansione termica è responsabile della metà dei 7 cm di innalzamento globale registrati dal 1993 ad oggi; inoltre, le più alte temperature incoraggiano la fusione dei ghiacci di terra e la loro immissione in mare.
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