Un mare “di classe” con Marevivo

Rosalba Giugni
PORTO SANTO STEFANO – Ha preso il via il progetto di educazione ambientale di Marevivo “Un mare di classe”, finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, che porterà la sensibilizzazione sui temi ambientali e la conoscenza del mare tra i banchi dell’Istituto statale di Istruzione Superiore “R. Del Rosso – G. Da Verrazzano” di Porto Santo Stefano, in provincia di Grosseto.
“Un mare di classe”, pensato come un “laboratorio condiviso” di idee, si rivolge agli studenti del Nautico con l’obiettivo di veicolare una più efficace e corretta informazione sulla Risorsa Mare, in chiave sostenibile, diffondendo una maggiore conoscenza della cultura tecnico scientifica e delle problematiche legate all’ecosistema marino e le indicazioni sulle opportunità di lavoro che stanno emergendo nell’ambito della tutela ambientale e dei servizi eco-sistemici.
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Il percorso, caratterizzato da lezioni frontali e attività, sia indoor che outdoor, prevede diverse aree di intervento: dalla valorizzazione della biodiversità alla legalità, sicurezza del mare e gestione delle Aree Protette fino alla raccolta dei rifiuti in spiaggia con rilevamento e classificazione della beach litter. Tra le attività sul campo anche un’uscita a bordo di un’imbarcazione attrezzata per un’esperienza pratica di campionatura dell’acqua con la manta trawl, uno strumento tecnico per rilevare e analizzare le microplastiche in mare, nell’ambito delle attività di citizen science relative al progetto SeaClener del CNR e dell’INGV di La Spezia, e visite al consorzio Castalia specializzato nelle attività marittime.
«Riteniamo fondamentale – afferma la presidente di Marevivo Rosalba Giugni – guidare i giovani che diventeranno i futuri professionisti del mare a una maggiore sensibilità, fornendo loro gli strumenti necessari allo svolgimento di un’occupazione in linea con il rispetto del mare, fonte naturale dalla quale dipende il nostro benessere. Ribadiamo ancora una volta l’importanza di investire sulla blue economy perché lo sviluppo economico non deve avere conseguenze negative sull’ambiente naturale».
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