Dal mestiere alla professione logistica
MILANO – Che ci sia del nuovo nel mondo degli spedizionieri non è più una novità: e scusate il gioco di parole. Giusto quindi, anzi indispensabile, non aspettare sulla riva del fiume: ma cercare di cavalcare l’innovazione, anche quando sembra minare la sopravvivenza di quella che è e rimane una categoria storicamente essenziale.
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Più che durante il recente consiglio direttivo per le nomine – ne parliamo qui a fianco – sono le preoccupazioni che emergono giornalmente dalla “gavella” a tener banco. Ovvero da coloro che operano sul campo, tra gli uffici della ancora non doma burocrazia – anzi… – e le banchine. Il mestiere è cambiato radicalmente in pochi anni, le piccole imprese sono state in buona parte inglobate – e molte sono state spazzate via – dai colossi della logistica, i big dell’armamento ci hanno messo anche del loro. Ma ha ragione Silvia Moretto: per vincere ci vuole una squadra forte e coesa, che guardi al domani senza stare a rimpiangere le realtà del passato. Quello che un tempo era un mestiere, oggi è diventato una professione specializzata, in un mondo dove la logistica vale quasi quanto la merce stessa. Auguri.
A.F.
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