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Bilancio 2018 per Livorno luci ed ombre

Francesco Ruffini

LIVORNO – Mentre ci avviamo a grandi falcate alla conclusione dell’anno in corso, può tentarsi qualche riflessione su quello che è sin qui accaduto nel nostro porto. Fatti salvi gli approndimenti statistici degli uffici preposti nelle singole sedi, sembra di poter dire che il 2018 non sia stato un anno del tutto cattivo, tale da essere cestinato senza commenti. Grazie infatti alla caparbietà e alla professionalità degli operatori marittimi i traffici si sono mantenuti su livelli soddisfacenti, con qualche spunto migliorativo per le crociere e le autostrade del mare. Si è poi consolidato il ruolo del terminale della Soc OLT-Offshore LNG Toscana che ha consentito a Livorno di proiettarsi nel ristretto novero dei punti nevralgici per il rifornimento energetico del Paese, con la sua capacità di rigassificazione di 3,75 miliardi di mc. annui,equivalenti a circa il 4% dell’odierno fabbisogno nazionale. Il terminale opera secondo il Regolamento d’esercizio approvato con Ordinanza n° 6/2014 del 29.01. 2014 della Capitaneria di Porto. A proposito della stessa Capitaneria non può non darsi atto degli importanti effetti dei provvedimenti con cui sono stati definiti dal contrammiraglio Giuseppe Tarzia i limiti dimensionali delle grandi navi in arrivo e partenza, anche notturna, dagli accosti della Darsena Toscana, in accordo con la “Commissione Accosti” istituita con decreto 5.10.2016. Tali limiti potrebbero anche essere rivisti allorquando si pervenisse a conclusione dei lavori di rimozione delle tubazioni Eni costituenti la “strozzatura del Magnale”. Infine occorre ancora dare atto all’ammiraglio Tarzia di aver disposto la revisione, in riduzione, delle tariffe di rimorchio, provvedimento questo sino a qualche anno fa addirittura impensabile. Non è dunque un caso l’accentuato interesse di grandi operatori internazionali, come MSC, per il porto di Livorno. Per contro, permangono insoluti alcuni gravi problemi quali il ritardo dell’appalto per la cessione delle quote di maggioranza della Porto di Livorno 2000, e soprattutto la definizione delle problematiche relative ai bacini di carenaggio, tanto da essere stata prospettata – in passato – la nomina di un commissario ad acta.

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Qualche auspicio per il Nuovo Anno in arrivo. Anzitutto la risoluzione dei problemi lasciati in eredità dal 2018. Poi che si pervenga coraggiosamente, in sede politica, alla caducazione della riforma Delrio che ha provocato parecchi danni e nessun beneficio, con richiamo in vigore della precedente normativa della L.84/94. Verrebbe consentito in tal modo ai singoli porti di riappropriarsi della propria identità ed autonomia. Se poi l’attuale Governo si prefigura come obbiettivo la riforma della Legge Fornero, di ben più ampia rilevanza e portata, perché non pensare che sia possibile volgere lo sguardo anche alle problematiche portuali, ricordando che le tasse sulle merci ed i diritti di ancoraggio originano nei porti, e concorrono in misura non irrilevante al prodotto interno lordo? E’ quanto ben può attestare l’Agenzia delle Dogane. Immaginare che le Autorità di Sistema Portuale possano competere con Rotterdam od Anversa, da sole o in sinergia tra loro, significa non conoscere l’abc della logistica marittima e fluviale. Da ultimo, occorre ripensare, nell’era della globalizzazione, ai rapporti esistenti non solo sul versante atlantico, ma anche a quelli possibili rivolti ad Est. La Cina è sempre più presente nel Mediterraneo, considerato come la sponda marittima della nuova Via della Seta. Ne sono testimonianza oltre all’acquisizione del terminal del Pireo, anche la partecipazione alla gara per la ricostruzione del ponte Morandi a Genova, e la proposta di un terminal foraneo a Venezia in alternativa a Trieste come porto “ascellare”. Del resto i rapporti tra Livorno e i cinesi della COSCO sono stati sempre cordiali e frequenti sino a pochi anni fa. Personalmente ho ben presente la bella conferenza svolta ai Soci del Propeller Club nel 1910 dal Deputy General Manager di Cosco Italy Mr. Chen Yu Ping. Chissà che non si possano riallacciare i contatti sospesi e sperare in nuovi traffici. Auguri.

Francesco Ruffini

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Pubblicato il
15 Dicembre 2018

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