“Med Ports”, sesta edizione per la prima volta in Italia
LIVORNO – L’anno scorso fu a Barcellona, due anni prima a Tangeri, e l’anno ancora precedente a Casablanca, dove tornerà l’anno prossimo. Siamo alla sesta edizione di “Med Ports”, organizzato da Transport Events per un Focus sulle tematiche portuali del Mediterraneo, con due giorni di lavori, mercoledì e giovedì, che seguono la visita alle realtà del porto livornese più importanti in programma per martedì prossimo.
Gli organizzatori dell’evento sottolineano come questa di Livorno sia la prima edizione in un porto italiano; e sottolineano anche come l’evento, sia nella sua parte commerciale (gli stands all’hotel Palazzo) sia nella parte congressuale sia importante sul piano delle tecnologie e dei progetti. Sia chiaro: occasioni di analisi, di approfondimenti e di proposte non sono mancate e non mancano, ammantate più o meno da supporti commerciali. Ma quando si scende su una visione allargata al Mediterraneo le occasioni si riducono: e specialmente oggi, con all’orizzonte i tanti interrogativi che nascono dalle grandi strategie intercontinentali necessariamente impattanti anche sui nostri porti e sulla nostra economia, un’occasione per fare il punto non è superflua.
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Scorrendo i temi proposti dal programma, si trova lo scibile: dalla blue economy allo sviluppo del mercato dei containers, dalla iniziativa cinese della One Belt all’ottimizzazione dei terminal, con la competitività sempre crescente e i supporti delle grandi catene del credito: con largo spazio alle proposte più tecnologiche, che riguardano le gru di banchina, l’informatica, la formazione specializzata. Il Mediterraneo e i suoi porti sono oggi una realtà composita in cui si parla sempre di “far sistema” salvo poi registrare una competitività spesso opposta alle promesse. L’occasione di Livorno va colta, anche se senza crearsi soverchie illusioni: specialmente va colta come possibilità di presentarsi in campo internazionale con un “sistema” integrato tra porti, interporto, relazioni logistiche in forte sviluppo ferroviario, aree ancora disponibili per gli insediamenti, e assetti nei due scali principali di Livorno e Piombino in una fase storica di riposizionamento che possono aprirsi a ulteriori sviluppi. Se verranno accelerati i processi proposti dagli investitori e dalle aziende private, processi ancor oggi troppo spesso in mano alla burocrazia e ai conflitti di competenze.
(A.F.)
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