Per le crociere nel Mediterraneo sette anni d’analisi da Medcruise
GENOVA – La classifica aggiornata dei 15 porti del Mediterraneo in testa per i traffici delle crociere è stata redatta in questi giorni dal dottor Thanos Pallis (segretario generale di Medcruise) e registra i risultati sia del 2017 sia dal 2010 al 2017, con i relativi aumenti o cali di presenze. È uno studio attento, dal quale si possono ricavare molte indicazioni, anche se va considerato a priori che il mercato delle crociere è estremamente volatile, sensibile sia alle offerte turistiche che a quelle dei servizi e naturalmente alla sicurezza: vera o presunta.
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La tabella, che riportiamo in questa stessa pagina, conferma che il primato di Barcellona non ha rivali, con un incremento in sette anni del 13,3%, anche se rallentato nel 2017 che è stato un anno di riflessione o di calo per buona parte degli scali più storicamente importanti. L’Italia segue a ruota con Civitavecchia, ormai saldamente “porto di Roma”, che è cresciuta nei sette anni in esame ma ha avuto una flessione l’anno scorso (-6,1%). Per trovare un altro porto italiano bisogna scendere al 5° posto (l’anno scorso era 4°) con Venezia, che ha perso pesantemente sia nel 2017 che nell’arco dei sette anni in esame. Mai però come Napoli, scalato di due posizioni dal 6° all’8° posto, che nel 2017 è crollata del 40,8% e nei sette anni del 22,8%. Genova si difende nei sette anni (+7%) ma l’anno scorso ha perso il 10%. Tra i porti italiani chi ha perso di più negli ultimi sette anni dopo il crollo di Napoli è Livorno con un pesante -17,7%, che l’anno scorso è stato contenuto in un -7,2% meno pesante – come si vede dalla tabella – dei cali sempre di Napoli, di Venezia e della stessa Genova.
Le previsioni per l’anno ormai iniziato sembrano sotto certi aspetti segnare un miglioramento, anche se al momento modesto, rispetto ai numeri del 2017. Ma i fattori d’incertezza sono ancora molti e lo è la guerra tra porti vicini, malgrado i tanto declamati “sistemi” che dovrebbero far sistema solo nei confronti dei concorrenti stranieri e invece sembrano impegnati più che altro l’uno contro l’altro.
(A.F.)
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