Nove porti in corsa sul GNL
ROMA – Accelerano le iniziative per istallare sui porti italiani impianti di stoccaggio e rifornimento del GNL. E a far correre i porti c’è anche il moto uniformemente accelerato – ne parliamo su questo stesso numero – delle grandi navi, specie da crociera ma non solo – che stanno arrivando sul mercato con l’alimentazione a gas.
Non c‘è porto, ormai, dove non si stia lavorando in questo senso. Su Livorno, come noto, c’è ormai da un paio d’anni la piattaforma offshore di OLT Toscana che fornisce il GNL alla rete nazionale e che ha predisposto anche un settore di fiancata per l’attracco di bettoline e piccole navi da rifornire di gas. L’altra novità, già illustrata su queste colonne, è il progettato hub davanti alla torre del Marzocco per iniziativa del gruppo Neri e della Liquigas: con serbatoi specializzati in grado di rifornire sia le navi che le autocisterne stradali, il tutto in chiave estremamente moderna ed efficiente.
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Ma anche altri porti sono in corsa. Spicca Napoli, che nelle ultime settimane ha visto arrivare all’Autorità portuale di Spirito una ventina di proposte (vere e proprie manifestazioni d’interesse ufficiali) per creare un deposito costiero di GNL. La stampa locale ha citato le società Butangas, Confapi, De Biase, Edison, Energas, Engle, Galdieri, Italcost, Higas, Kuwait Petroleum, Liquigas, Marine Service, Maxom Bunker, Snam, SoDeCo, Sofregas, Wartsila. Napoli, come è stato ricordato, è uno degli otto/nove porti italiani per i quali il piano energetico nazionale – che recepisce la direttiva europea DAFI 2014 – prevede depositi di stoccaggio di GNL. Ci sono Genova, La Spezia, Livorno, Civitavecchia, Napoli, Palermo, Ancona, Venezia e Trieste, ma la corsa è appena cominciata.
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