Concessioni demaniali e pretese ART: Delrio riuscirà a bloccare quell’Authority?
ROMA – Il ministro Delrio l’ha promesso alle principali associazioni di categoria, e sembra che abbia già fatto circolare una bozza del testo. Si tratta dell’attesa direttiva ministeriale che nelle intenzioni di Delrio dovrebbe disinnescare – almeno parzialmente – l’iniziativa dell’Autorità di regolazione dei Trasporti (ART) di imporre un controllo sulle concessioni demaniali sui porti, chiedendo per questo impegno che a pagare siano gli stessi concessionari.
Nel numero scorso di questo giornale abbiamo riportato il documento di vivace protesta in merito firmato da Assiterminal, Assologistica, Fise-Uniport, Ancip e Confetra. Abbiamo anche riferito che secondo indiscrezioni parlamentari raccolte dagli imprenditori dei porti, l’ART punterebbe a farsi finanziare dai concessionari dei porti la bellezza di 19 milioni di euro l’anno: un salasso, dicono le associazioni, che renderebbe ancora meno competitivo il sistema portuale nazionale rispetto a quelli concorrenti in Europa e altrove. Da parte sua l’ART sostiene che il suo operato risponde a precise normative dell’UE e che a differenza di quanto avviene in altri paesi della stessa Unione Europea lo Stato italiano non prevede che gli oneri relativi al suo operato siano a carico della fiscalità generale.
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L’impegno del ministro Delrio, come accennato sopra, è quello di una direttiva del MIT per venire incontro ai terminalisti. Ma ci si chiede se una direttiva ministeriale avrà davvero potere di disinnescare la richiesta giuridicamente codificata dell’ART, o possa solo aprire un dibattito tra istituzioni che rischierebbe di complicare ancora di più il già complicato mondo della logistica nazionale.
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