Sullo sbarco auto Cilp ora chiede costi di mercato
LIVORNO – Sembra, almeno a prima vista, una specie di scontro in famiglia: ma nell’ottica delle leggi di mercato, alle quali oggi tutte le imprese sono costrette a far riferimento, la richiesta della Cilp di rivedere il contratto con la Cpl per la movimentazione delle auto nuove in porto rientra nella legittimità della ricerca di maggiore economia del servizio. Il tutto a fronte della crescente concorrenza di altri porti – si legga Civitavecchia, ma anche l’Adriatico si sta facendo sotto – e della necessità di mantenere a Livorno uno dei business storici tra i più importanti.
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La richiesta di Cilp – di cui la Cpl è socia, sia pure di minoranza – è ovviamente per ridurre i costi. In Compagnia c’è fibrillazione, perché non è escluso che se non saranno raggiunti accordi su una tariffa che Cilp ritiene più realistica sul mercato, possano essere sondate anche altre imprese. Con una importante perdita di lavoro per la Compagnia, il cui bilancio come noto non è certo florido. Da parte sua la Cilp, con la partecipazione azionaria dei gruppi Negri e Neri, sta assumendo sempre di più le caratteristiche di un “competitor” privato su un mercato che non fa sconti di alcun genere. Da qui la difesa di un traffico importante per Livorno e per la stessa economia del porto, anche con la proposta di sacrifici tariffari alla Clp. Il confronto è in corso, alla ricerca di una soluzione che salvaguardi entrambe le parti senza arrivare a fratture negative prima di tutto per il porto.
Antonio Fulvi
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