Il paradosso del marina mediceo
LIVORNO – Parte finalmente la realizzazione del moderno “marina” nella parte più meridionale del porto mediceo labronico, darsena nuova compresa? Alla vigilia delle ferie di Ferragosto delle istituzioni, c’è stata a palazzo Rosciano, sede dell’Autorità portuale di sistema, una visita riservata di Paolo Vitelli e Vincenzo Poerio, i due “big” del gruppo cantieristico Azimut Benetti. Nessuna indiscrezione sul risultato dell’incontro, ma è presumibile che il gruppo Benetti abbia chiesto di chiudere il cerchio della concessione da tempo firmata per la realizzazione del “marina”: un complesso che dovrà costituire una base importante per il refitting degli yachts sia del marchio Benetti sia di altri importanti brand. In campo cantieristico è noto che le operazioni di refitting sono più remunerative della stessa costruzione: e altrettanto lo sono per le città che ne ospitano le strutture, in quanto sui grandi yachts ai lavori rimangono per tutto l’inverno comandanti e componenti d’equipaggio, fonti di entrate per le strutture ricettive urbane.[hidepost]
Il Mediceo del resto continua a subire una situazione per molti aspetti paradossale: è sempre più occupato da circoli nautici e velici con concessioni scadute e non prorogate, con tanto di pontili galleggianti e strutture di supporto a terra. Da anni inoltre è stato completato il prolungamento del pontile Elba, che dovrebbe essere il “confine” acqueo tra lo specchio di mare in concessione al gruppo Benetti e le attività libere delle navi da crociera e dei traghetti. Il paradosso è che il prolungamento dell’Elba è completo, ma non ci si può attraccare, se non in minima parte. Il tutto in attesa dello sblocco delle autorizzazioni a metter mano ai lavori del “marina”: sblocco che è legato fatalmente al trasferimento delle centinaia di barche oggi nel suo specchio d’acqua nella darsena a ridosso del bacino di carenaggio (banchina 75) dove tuttavia non ci sono spazi sufficienti per tutte. E ogni decisione continua a slittare.
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