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Il punto sull’LNG al Summit d’Amsterdam

Andrea Condotta

AMSTERDAM – Dal 13 al 15 giugno si è tenuto il CWC LNG Fuels Summit, principale evento in Europa sul gas metano liquido (LNG). Negli ultimi due anni anche in Italia si è cominciato a parlare di LNG come carburante alternativo al diesel date le ottime performance ambientali tali da abbattere le emissioni di CO2 fino al 20%.

Il CWC LNG Fuels Summit è stata l’occasione per fare un’analisi puntuale del mercato e cercare di capire quali siano le leve che possano permettere un utilizzo su larga scala di LNG con tutti gli attori della filiera presenti: dai costruttori delle pompe di servizio ai grandi gruppi industriali quali IKEA e UNILEVR.

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Per quanto riguarda il trasporto pesante su gomma, l’Europa non è stata tra i primi a credere all’LNG. Nei primi mesi di quest’anno la tanto vituperata Cina ha messo su strada 201.000 camion mentre in Europa non si ha ancora una copertura sufficiente e uniforme di pompe di distribuzione. La diffusione di queste è infatti molto legata ai costi di trasporto del carburante ed è così che le pompe di servizio esistono in maniera capillare solo nei pressi di terminal portuali LNG al momento presenti solo in Spagna, Francia e Olanda. Paesi solitamente molto attenti ad aspetti ambientale si trovano ad oggi molto in difficoltà nel rendere realtà l’LNG. La Germania ne è un esempio eclatante: il primo mercato europeo della logistica conta attualmente solo due pompe LNG. In Italia la situazione sta migliorando velocemente anche se nel nostro territorio ci sono solo dieci pompe di rifornimento concentrate interamente nel nord Italia.

Tra gli speaker invitati a partecipare all’evento anche due aziende italiane che hanno nel loro DNA innovazione e sostenibilità: IVECO, in qualità di azienda costruttrice di veicoli, ed il Gruppo Codognotto, uno dei principali operatori logistici italiani.

IVECO è oggi leader del mercato europeo dei mezzi a carburanti alternativi e all’avanguardia per sviluppi tecnologici e performance. Il gruppo italiano è stato più lungimirante dei suoi competitors muovendosi anni fa in una strada non ancora tracciata e puntando con decisione su ricerca e sviluppo.

Il Gruppo Codognotto è stato indicato come benchmarker tra i grandi operatori logistici europei nell’adottare soluzioni green attirando l’attenzione internazionale grazie ad una crescita imponente: da 10 milioni di fatturato nei primi anni 2000 a quasi 200 milioni nel 2016, ed una presenza internazionale in oltre 20 paesi.

L’elemento chiave che sta permettendo la diffusione dell’LNG come carburante a basse emissioni sia per il trasporto su gomma sia per il trasporto su nave è certamente la capacità di cooperazione tra diversi operatori della filiera.

“Introdurre un’innovazione di questa portata significa impattare considerevolmente a tutti i livelli della filiera e necessariamente i costi del cambiamento per essere sostenibili devono pesare su tutti gli attori coinvolti” spiega Andrea Condotta, Marketing e Innovation Manager del Gruppo Codognotto “non possiamo, inoltre, negare che ad oggi i business plan sono in equilibrio grazie al supporto dato da Ministeri e Commissione Europea”.

I passi in avanti anche solo rispetto all’anno scorso sono stati considerevoli. Se prima il mercato si divideva tra coloro che credevano al cambiamento e coloro che non ci credevano, oggi si divide tra coloro che hanno già investito e coloro che non lo hanno ancora fatto. Citando la conclusione del moderatore dei due giorni di Summit David Ledesma, South Court Ltd., “il cambiamento è già in atto. Siamo pronti ad assistere ad un effetto palla di neve”.

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Pubblicato il
24 Giugno 2017

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