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Appello di Marevivo al G7 contro la plastica nei mari

ROMA – Si nutre continuamente dei rifiuti riversati nell’ecosistema marino! E’ il “mostro” della plastica, con ben 25 milioni le tonnellate di rifiuti che finiscono ogni anno in mare: il 10% della produzione mondiale. Ma ciò che vediamo rappresenta solo  la punta dell’iceberg, la maggior parte giace nelle profondità marine, ormai eterna e irrecuperabile. Si prevede che nel 2050 ci saranno più plastiche che pesci.

“Fermate il Mostro!” è l’appello di Marevivo, da 30 anni impegnata a contrastare l’invasione della plastica in mare. Link video:https://www.youtube.com/watch?v=_gc3Dxw9hDw&feature=youtu.be. L’appello dell’associazione è indirizzato ai grandi della terra che si sono riuniti a Taormina per il G7 Ambiente.

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L’Associazione sta conducendo una campagna, che si chiama “Mare Mostro”, senza esclusione di colpi, con grandi alleati, dal mondo scientifico e della ricerca alla Marina Militare alle Capitanerie di Porto e coinvolge scuole, subacquei, velisti, canoisti, esercenti balneari ed è supportata da tutto il mondo ambientalista.

La plastica in mare, oltre ad uccidere milioni di animali marini dalle tartarughe ai cetacei, dai grandi albatros alle foche, diventa sminuzzandosi “microplastica”, che scambiata per cibo dai pesci, entra in maniera subdola nella catena alimentare.

Un pericolo ancora più insospettabile è costituito dalle microplastiche nei cosmetici e dai filamenti  rilasciati dai lavaggi di tessuti sintetici: attraverso le tubature finiscono negli  scarichi, nei fiumi e destinazione finale nel grande mare, entrando così nel ciclo della vita. Inoltre per modellare la plastica vengono usati additivi chimici, come gli ftalati, sostanze tra le più tossiche che agiscono sul sistema endocrino e sul metabolismo.

Partendo da un provvedimento federale degli Stati Uniti, Marevivo ha fortemente voluto e sollecitato un’analoga legge che proibisce l’uso delle microplastiche nei cosmetici. Il provvedimento, dopo l’approvazione all’unanimità alla Camera dei Deputati, è in attesa di essere discusso in Senato.

Non c’è più tempo: il mare urla, bisogna intervenire con la massima urgenza!

Bisogna ridurre la produzione della plastica.

Bisogna arrestare la cattiva pratica dell’ “usa e getta”.

Bisogna riusare e soprattutto aumentare il riciclo e dare valore al rifiuto perché diventi un materiale pregiato in un’economia circolare, come ci insegna la Natura.

Bisogna attivare azioni di raccolta dovunque in tutto il mondo, soprattutto alla  foce dei fiumi, le maggiori vie di accesso al mare. Non c’è più nel pianeta un luogo dove la plastica non sia arrivata: dalle grandi concentrazioni formate negli oceani ai fondali più profondi.

Bisogna urgentemente studiare quali sono le ripercussioni sull’uomo: la plastica è stata trovata persino nel plancton, nelle cozze e nei residui stomacali di pesci grandi e minuscoli.

L’Europa, con la direttiva “Marine Strategy”, indica la plastica come uno degli undici descrittori per arrivare al 2020 al raggiungimento di un buono stato di salute dei suoi mari.

La conferenza Onu sugli Oceani, che si terrà il prossimo giugno a New York, mette in primo piano questa emergenza e sarà un altro momento fondamentale per la presa di coscienza del mondo intero.

Papa Francesco, con la sua straordinaria Enciclica, ha indicato in maniera forte che l’uomo si deve trasformare da predatore a custode del Pianeta e delle sue creature.

Oggi tocca a voi Grandi della Terra dare un segnale forte e concreto alla lotta per arrestare il Mostro.

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Pubblicato il
31 Maggio 2017

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