Registri delle imprese e insolvenze europee
LIVORNO – Si è conclusa ieri la prima tappa di un progetto di grande rilievo cui la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno ha preso parte in via sperimentale insieme a due sole altre realtà italiane: la CCIAA di Genova e quella di Venezia-Rovigo-Delta lagunare, per un totale di 5 territori provinciali coinvolti.
Il progetto, dal titolo IT in IRI (Italian Legal Persons Insolvency register into the Insolvencies register interconnection) che ha ricevuto il cofinanziamento dall’Unione europea, riguarda l’attivazione di una connessione informatica tra dati presenti nei Registri Imprese italiani e quelli di un portale europeo dedicato alle insolvenze (di banche, creditori, partner commerciali e consumatori).[hidepost]
Questa prima tappa ed i suoi prossimi sviluppi sono oggetto del convegno che si è svolto nell’auditorium della Camera di Commercio, e che per l’interesse che riveste ha richiamato rappresentanti delle altre realtà camerali italiane oltre agli ordini professionali che sono particolarmente interessati a seguire gli sviluppi di questo argomento.
L’obiettivo ultimo del progetto è giungere anche in questo delicato campo (l’insolvenza è una situazione non transitoria di oggettiva impotenza in cui versa l’imprenditore che non può adempiere regolarmente e con mezzi normali le proprie obbligazioni) ad una oggettiva trasparenza e certezza dei dati raccolti, giungendo ad una banca dati che allarga i suoi confini all’intera Europa. Tutto ciò in vista dell’attuazione del regolamento europeo che sarà adottato nei prossimi mesi.
Avviato a ottobre del 2015, il progetto ha come capofila Unioncamere e partner InfoCamere e Unioncamere Europa e prevede di realizzare la sperimentazione in 18 mesi. Queste le attività portate avanti finora:
– Analisi del regolamento e delle procedure fallimentari;
– Analisi delle specifiche di interfaccia e di scambio dei dati per il sistema europeo IRI e realizzare l’applicazione Web italiana;
– Azione pilota per l’integrazione del sistema italiano nel portale europeo di accesso;
– Monitoraggio e valutazione delle attività pilota di interconnessione all’interno del portale e-Justice;
– Analisi sulla sostenibilità del sistema e raccomandazioni per garantire la migliore qualità nell’implementazione della normativa IRI.
Uno degli obiettivi più qualificanti del progetto è quello di fornire, sia alla UE che al Ministero della Giustizia, principale stakeholder per queste attività, dei feedback e raccomandazioni sull’implementazione e sull’evoluzione dell’interconnessione tra registri nazionali per adeguarsi alle normative europee e per definire la sostenibilità del sistema.
Al convegno di ieri hanno partecipato autorevoli relatori tra cui lo stesso segretario generale della CCIAA della Maremma e del Tirreno, Pierluigi Giuntoli, il quale dichiara: “E’ motivo di orgoglio per noi ospitare questo convegno che fa il punto della situazione su un argomento che riguarda uno dei principali fenomeni della vita di impresa, un argomento a cui il nostro Ente ha partecipato attivamente, tra i primi in Italia. Il sistema camerale si conferma come soggetto all’avanguardia nella sperimentazione di soluzioni digitali innovative, per rispondere al meglio alle richieste della Commissione europea ma anche per fornire uno strumento di fondamentale importanza per il mondo imprenditoriale e professionale, che potrà usufruire di un agevole accesso alle informazioni aggiornate sulle insolvenze”.
Anche per Pierluigi Sodini, responsabile dell’ufficio Registro imprese di Unioncamere, “l’iniziativa arricchisce ulteriormente l’offerta di servizi per la pubblica amministrazione, le imprese ed i professionisti che il sistema camerale italiano mette a disposizione attraverso il Registro imprese. La conclusione della fase preparatoria del progetto IT in IRI e l’avvio della sperimentazione in 5 territori dell’interconnessione con la DG Justice – interlocutore sempre più presente e necessario sulle tematiche legate al registro imprese, all’interoperabilità e alla semplificazione – offre peraltro lo spunto per avviare una riflessione, anche in ottica europea, sulle possibili e auspicate novità in materia di crisi di impresa e insolvenza contenute nella riforma del diritto fallimentare italiano attualmente in discussione”.
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