Come avanza il GNL nei porti
Nove terminali costieri con la forte crescita dello storage e dei rifornimenti
ROMA – La ripartenza del governo, con i ministri Graziano Delrio e Gianluca Galletti rispettivamente alle Infrastrutture e all’Ambiente, darà un nuovo impulso – secondo le prime indicazioni dall’esecutivo – al piano del GNL già predisposto dai due dicasteri per adeguare anche la rete italiana del gas alle direttive della Ue.
Come si vede dalla mappa ufficiale recentemente presentata a Livorno dalla direzione sviluppo e innovazione della AP (mappa che riportiamo qui sopra) il piano è articolato su nove terminali marittimi, uno dei quali – quello offshore davanti a Livorno della Olt – è destinato in prospettiva a diventare anche punto di rifornimento navale (Fuelling Ship) per le bettoline del Gnl con cui rifornire poi gli altri terminali costieri almeno del Tirreno. Il terminale della Olt sembra essere quello con maggiori capacità multiple, essendo inquadrato nella mappa anche come Bunkering Ship, Storage Point. Iso-tank e rifornitore per Fuyelling vehicles terrestri.
[hidepost]I progetti relativi ai vari terminali portuali esposti dalla carta generale GNL sono stati nel frattempo integrati da iniziative provate che partono dalla stazione di Oristano, in fase di avanzata realizzazione, alla rete stradale di punti di rifornimento che si sta sviluppando per iniziativa di alcune delle società produttrici di veicoli pesanti alimentati dal gas di propano. E’ noto che Iveco – per quanto riguarda l’Italia – ma anche altri importanti produttori di Tir stiano ormai proponendo sul mercato veicoli pesanti a doppia alimentazione o addirittura solo a GNL. L’Italia sta cambiando, e forse in ritardo su altri paesi – specie nel nord Europa affacciati al Baltico – comincia anch’essa a guardare alle navi come possibili vettori mossi dal gas. L’anno 2017 ormai alle soglie potrebbe portare davvero elementi di concretezza nuovi a quelli che sono ad oggi solo indirizzi d’avanguardia.
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