Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Registro internazionale, il ping-pong tra i gruppi ro/ro Grimaldi ed Onorato

Molte incertezze sulle clausole meno note del nuovo testo, e un lungo periodo transitorio per verificarne gli effetti – Gli schieramenti politici e l’assist di Fedarlinea

Emanuele Grimaldi

Vincenzo Onorato

ROMA – In quello che ormai è diventato uno scontro aperto tra due gruppi armatoriali italiani l’un contro l’altro armati, il governo sembra aver trovato una scappatoia per prendere tempo. E’ il risultato dall’esame del Consiglio dei ministri della settimana scorsa sul decreto legislativo del ministro Delrio sulle “disposizioni vigenti in materia di incentivi fiscali, previdenziali e contributivi in favore delle imprese marittime”.
[hidepost]Così come è stato presentato, malgrado le dure contestazioni di Confitarma (e del gruppo Grimaldi) il decreto è stato approvato e sembrerebbe segnare la vittoria della linea del gruppo Onorato, in particolare sul tema delle navi ro/ro con l’obbligo di imbarcare personale esclusivamente italiano o comunitario sulle rotte SSS (Short Sea Shipping) per la navi del registro internazionale. Tuttavia c’è il grimaldello: il decreto non sarà applicabile subito ma dovrà aspettare l’autorizzazione della Commissione Europea. E inoltre ci saranno 18 mesi di periodo “transitorio” per monitorarne gli effetti. Insomma, per qualcuno c’è stato un colpo al cerchio e uno alla botte. Grimaldi ha ricordato che c’è la minaccia di svuotare il Registro Internazionale da molte navi ro/ro, a cominciare dalle sue. Onorato ha ribadito che il pericolo non esiste, sembra a sua volta sostenuto dall’altro Big dell’armamento europeo, Gianluigi Aponte, che pure rimane in Confitarma da dove Onorato e i suoi sono usciti da tempo sbattendo la porta.
Va detto infine che il decreto Delrio ha ancora parecchi punti in ombra in quanto non è stato ancora pubblicato nella sua interezza: tanto che Confitarma a tutta la settimana scorsa non si era ancora espressa ufficialmente. C’è chi sostiene che i dubbi e le incertezze ancora in essere – oltre al compromesso di attendere la Commissione Europea, che in genere non è favorevole a clausole di riserva “protezionistica” come può apparire quella del decreto – siano legate a una specie di doppio padrinato sul tema: da una parte il premier Renzi favorevole alla tesi di Onorato & C., dall’altra quella di Delrio più sensibile alle considerazioni di Confitarma. O viceversa, la nebbia su questi temi regna sovrana.
Va infine registrata una presa d’atto di Fedarlinea, l’altra associazione armatoriale del cabotaggio presieduta da Raffaele Aiello, che invece plaude al decreto Delrio e chiede la sua veloce applicazione.

[/hidepost]

Pubblicato il
9 Novembre 2016

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora