La scomparsa di Raul Favilli un pezzo di storia di Livorno

Raul Favilli
LIVORNO – E’ un altro pezzo della storia del porto labronico che se n’è andato con Raul Favilli, classe 1925, fondatore dell’omonima agenzia marittima che dagli anni immediatamente dopo la guerra ha raccomandato le compagnie di navigazione allora più importanti per la ricostruzione d’Italia. Dal 1964, anno di nascita dell’agenzia, si sono succedute nei suoi uffici la Lykes, l’ABC, la prima Evergreen e tante altre. Con la passione che ha contraddistinto i tanti operatori portuali che hanno ricostruito il porto e la sua credibilità dall’immediato dopoguerra, “il” Favilli, come lo ricordano ancora i vecchi livornesi, è stato davvero un pezzo di storia. Tanto da non essersi più riconosciuto nei passaggi suggestivi dello scalo, con gli equilibri modificati e spesso imposti, e con la “livornesità” che tanto gli stava a cuore in troppi aspetti compromessa.
[hidepost]Chiusa l’agenzia, aveva continuato ad occuparsi attraverso i figli Fabrizio e Paolo e la sua famiglia di logistica, ma con nel cuore l’amarezza di chi era stato protagonista – con tutte le sue forze e senza lesinare sacrifici – di un sogno che non si era avverato. “Negli ultimi tempi era amareggiato – riconosce il figlio – perché aveva lottato per un porto che doveva rimanere tra i grandi del Mediterraneo e invece aveva visto declinare”. Le amarezze di chi, dal niente dell’immediato dopoguerra, aveva saputo impegnarsi con tutta l’anima senza però veder realizzato appieno il suo desiderio, per le trasformazioni di tutto il mondo dello shipping e della portualità.
Il suo impegno, la sua personalità, i suoi valori, sono stati ricordati con semplicità ed affetto nel corso del funerale che si è svolto martedì scorso ai Lupi, prima della cremazione. C’erano tutti i più importanti protagonisti della vita del porto di ieri e d’oggi, a testimonianza che “del” Favilli chi conta non si è dimenticato, né potrà dimenticarsi.
Alla sua famiglia, che continua ad occuparsi di logistica e di portualità, giunga l’abbraccio affettuoso di tutti noi della Gazzetta Marittima, dai soci alla redazione.
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