Gaspare Panfalone: per Asamar Sicilia priorità logistiche

Gaspare Panfalone
TRAPANI – Gaspare Panfalone, AD della storica agenzia trapanese Riccardo Sanges & C., Gruppo Trident, è il presidente della neonata associazione regionale degli agenti marittimi siciliani ASAMAR, che raccoglie circa 40 agenzie ed è stata presentata ufficialmente proprio in occasione dell’assemblea Federagenti a Tonnara di Bonagia. La regione siciliana da inizi 2000 vive l’emergenza dei migranti e l’auspicio del presidente Panfalone è la costituzione di un’Autorità di sistema portuale del Canale di Sicilia che va da Trapani ad Augusta utile, per le sue funzioni, in una prospettiva che partendo da interventi di radicamento di attività economiche e produttive nei paesi d’origine di questi popoli con iniziative di incentivazione anche sotto il profilo dei dazi, prefiguri una rete portuale fra gli scali del nord Africa e quelli del sud della Sicilia al fine di raggiungere in primis una soluzione al dramma corrente ma al contempo di creare i prodromi per una reale occasione di sviluppo economico della regione.
[hidepost]Presidente, da cosa nasce l’esigenza di creare un’associazione regionale?
La Sicilia non aveva un coordinamento adeguato nella rappresentanza delle esigenze degli agenti marittimi ed abbiamo voluto unificare, in un processo che ha avuto bisogno di tempo data l’estensione del nostro territorio, le cinque associazioni preesistenti, così da poter fare fronte comune e portare avanti le nostre istanze regionali.
Qual’è il problema più sentito che la vostra categoria riscontra in Sicilia?
Il problema principale è quello legato alla logistica in generale, alla carenza di infrastrutture. Il nostro lavoro è legato alla velocità e all’efficienza dei trasporti e se i porti non sono adeguati – con ciò mi riferisco ai pescaggi e alle banchine – è molto difficile lavorare ed il trasporto è obbligato a scegliere altre soluzioni. E questo è provato dal rapporto del numero dei containers di traffico regionale con i sei milioni di abitanti siciliani che, paragonato agli stessi numeri di Puglia, Campania, Calabria e Lucania, attestano il sottosviluppo logistico della nostra regione (60-70mila contenitori l’anno esportati in Sicilia contro 600-700mila nelle altre aree); ciò vuol dire che le merci non si muovono nello stesso modo e il problema è dunque la carenza infrastrutturale. La stessa considerazione possiamo farla nel traffico crocieristico: abbiamo beni culturali unici al mondo ma i nostri numeri sono inferiori in confronto a quelli che riesce ad esempio a fare Malta, che peraltro ha un solo porto rispetto alla Sicilia. Questo è inaccettabile. I turisti sono costretti a venire in Sicilia con altre modalità di trasporto; questo è un punto sul quale si deve riflettere per porre una soluzione.
Quali aspettative avete come Asamar per la realizzazione dei vostri progetti?
La neonata associazione regionale ASAMAR ci compatta e rende le nostre istanze più forti; utilizzando le capacità di mediazione tipiche della professionalità degli agenti marittimi, attraverso una associazione notoriamente forte quale è FEDERAGENTI, potremo realizzare i nostri obiettivi mediando fra il sistema economico e quello politico.
Cinzia Garofoli
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