Anche l’Ancip cambia casacca per la riforma
RAVENNA – Dunque è Luigi Grilli, della Compagnia portuali di Ravenna, il nuovo presidente di Ancip, l’associazione (un po’ acciaccata) delle compagnie portuali italiane.
[hidepost]L’assemblea ha fatto parecchie varianti, ma la principale è stata proprio il cambio della guardia al vertice, con l’uscita di Marco Dalli di Livorno. I vicepresidenti sono tre, come sempre in rappresentanza dei porti (ma non necessariamente delle compagnie) più importanti: Tirreno Bianchi per Genova, Davide Tassan per Venezia ed Enzo Raugei per Livorno.
Il consiglio di Ancip è fatto da Francesco Stara (Cagliari), Salvatore Pinto (Brindisi), Gianni Cristian (Chioggia), Enzo Raugei (Livorno), Tirreno Bianchi (Genova), Salvatore Principe (Manfredonia), Alessandro Mellina (Milazzo), Pierpaolo Castiglione (Napoli), Maurizio Marini (Pescara), Roberto Brugattu (Sant’Antioco), Luigi Grilli (Ravenna), Gaetano Luca (Siracusa), Davide Tassan (Venezia) e Michelangelo Sgura (Taranto).
Perché si è scelta Ravenna, porto importante ma non certo storico protagonista delle lotte dei portuali, per la presidenza dell’Ancip? Marco Dalli la spiega con onestà: da presidente del terminal Darsena Toscana, si cominciava a trovare in imbarazzo ed ha scelto di fare il terminalista invece del lavoratore portuale. L’anima non cambia, dice Dalli, ma il ruolo non deve creare confusioni.
Potremmo anche chiederci, a questo punto, se non si sia scelto di dare all’Ancip un connotato più “duro e puro” in vista della riforma e specialmente dei tavoli tecnici del ministero che con la riforma saranno chiamati a discutere sul vero “nocciolo” della nuova legge, cioè ruoli, competenze e specialmente “governance”. Dalli come presidente del terminal TDT poteva trovarsi strumentalizzato ed è addirittura uscito dal consiglio direttivo dell’associazione, sostituito da Enzo Raugei, lui si rimasto “portuale puro”. Insomma, si posizionano le truppe in vista della guerra…
Antonio Fulvi
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