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Il perché del Forum

Danilo Fabricatore Irace

Presidente perché questo primo forum Nazionale sulla Sicurezza nei Porti?
Perché credo che il ruolo svolto dai Servizi Tecnico Nautici nei nostri porti oggi sia fondamentale a fronte di un gigantismo navale sempre più spinto. Senza usare mezzi termini, se oggi non ci fossero Autorità Marittima e Servizi Tecnico Nautici a colmare in parte quel divario che c’è fra le infrastrutture create negli ultimi quaranta anni e le nuove costruzioni navali, circa il 40% dei traffici non arriverebbero nei nostri porti.
[hidepost]Parole non mie, ma dell’ammiraglio ispettore Felicio Angrisano, allora comandante del corpo delle Capitanerie nell’ultima assemblea di Assoporti. E nonostante questo, per il P&I di Londra l’Italia è al primo posto nel minor numero di incidenti portuali rispetto al numero di manovre fatte. Questo qualche cosa vorrà dire…
Ma se questi sono dati di fatto, che necessità c’era di un forum?
Per troppi anni i piloti in particolare hanno creduto che mantenere un profilo basso potesse essere positivo per la loro professione. Io e Cino Milani che da un anno ricopriamo le cariche di presidente e direttore della Federazione Italiana Piloti, abbiamo pensato invece che valesse la pena mettersi a nudo, consapevoli della bontà del lavoro di chi rappresentiamo, ma anche aperti alle richieste dell’utenza. Cercando con il dialogo di poter fornire un servizio migliore, sempre che le richieste siano reali e non pretestuose.
Perché alcune richieste sarebbero anche pretestuose?
Diciamo che il servizio di pilotaggio, nella riforma portuale del ministro Lupi, non era stato presentato come un punto di forza ma – se non ricordo male – come un punto di debolezza del sistema portuale nazionale; convincendo molti operatori che il nostro è uno dei più cari d’Europa e che nei porti nazionali si possa applicare il PEC (Pilot Exemption Certificate) indicando soluzioni provenienti dall’Europa come migliori di quelle che oggi adottiamo in Italia. Tutte affermazioni prive poi di documenti che ne attestassero la veridicità o validità. In realtà il servizio di pilotaggio in Italia è economicamente uno dei più convenienti in Europa. Il porto di Trieste, tanto per fare un esempio, è molto più economico di Capodistria, oppure il Servizio VHF, che in Europa si chiamerebbe Shore Base Pilotage, non solo è più economico del PEC, ma è anche più facile da applicare, con un forte risparmio per l’utenza. Tanto per fare un esempio, i traghetti della Corsica Ferries e Moby Lines che da Livorno partono con un servizio di Pilotaggio VHF, a Bastia – quindi Francia dove il PEC è in vigore – prendono regolarmente il pilota in arrivo e partenza. Secondo lei dunque, per l’utenza cos’è più conveniente.
Ciò che affermate, siete in grado di dimostrarlo?
Alla conferenza di Catania sarà presente il segretario dei piloti francesi, Christophe Reux pilota di Dunkerque, proprio per confermare quanto diciamo. Uno dei motivi di questa conferenza è proprio l’idea di confrontarsi perché il Cluster Marittimo faccia squadra per il bene dei nostri porti. E le tariffe di Trieste e quelle di Capodistria sono pubbliche.
Insomma presidente, secondo Lei di cosa ha bisogno il pilotaggio in Italia?
Questo primo forum nasce per iniziare a dibattere su problematiche correnti, esigenze future, valorizzazione delle best practices per armonizzare procedure e tecniche operative. Oggi, più di ogni altra cosa, nell’immediato abbiamo bisogno di avere un limite di responsabilità; per il futuro stiamo lavorando insieme al Comando Generale ad un Team per la gestione delle emergenze particolari, con delle linee guida per il pilotaggio VHF, per l’istituzione di un osservatorio permanente dei Servizi Tecnico Nautici, per la creazione di una carta sulla sicurezza e per un premio per la sicurezza. Tutti progetti che speriamo di portare a buon fine entro il forum del prossimo anno.[/hidepost]

Pubblicato il
24 Febbraio 2016

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