Assoporti: per Aspera ad Astra?
ROMA – L’analisi puntigliosa – e forse anche un po’ masochista – del testo della riforma portuale si è articolata in questi giorni anche su un dettaglio non marginale: l’associazione Assoporti ha futuro con il nuovo articolo 11-ter della riforma, oppure finirà in un angolino?
[hidepost]C’è chi, con un pizzico di malizia, ha argomentato che la costituzione del Tavolo nazionale di coordinamento delle AdSP (Autorità di sistema portuali) presso il MIT svuoterà di significato e di potere Assoporti. Si è sottolineato che, dal testo della norma, “il Tavolo è composto dai presidenti delle AdSP ed è coordinato da un soggetto nominato con decreto dal presidente del consiglio dei ministri, su proposta del ministro delle infrastrutture e trasporti, avendo comprovata esperienza e qualificazione professionale nel settore dell’economia dei trasporti e portuale”. E’ anche significativo che questo soggetto coordinatore (si noti che non si parla di presidente) va scelto “in base alla disciplina dettata in materia di incompatibilità, cumulo di impieghi e incarichi “delle leggi vigenti.
Il sottolineato ci dice due cose importanti: che lo stesso presidente del consiglio Matteo Renzi ha l’ultima parola nella scelta del coordinatore del Tavolo delle AdSP presso il ministero, il che sembra istituire una specie di … supercontrollo sul ministero stesso di Delrio (e qui si riaffacciano le varie voci del recente passato sul fatto che Renzi avrebbe voluto una riforma dei porti più incisiva): e inoltre che sembra incompatibile la figura del coordinatore con quella di un presidente di AdSP. Idem come sopra: si istituisce un supercontrollo esterno e superiore al mondo delle Autorità portuali.
Tutto questo affossa Assoporti? L’interpretazione più corretta ci sembra quella di coloro che sostengono il contrario: Assoporti è nata, è cresciuta e si è sviluppata (magari con qualche sbandamento per le zuffe interne) come sindacato delle Autorità portuali. E con la nascita del Tavolo di coordinamento al MIT, di un sindacato che gli faccia da contraltare (o da collaboratore specializzato, nell’ipotesi più buonista) ci sarà ancor più bisogno. Certo, si profila un disegno pieno di interrogativi, se è vero che tra i candidati a diventare coordinatore del Tavolo figurerebbe già da oggi Luigi Merlo, che dell’ultima gestione di Assoporti non è stato certo un estimatore. Ma come si dice, chi vivrà, vedrà. Per Aspera, dicevano i latini, ad Astra.
Antonio Fulvi
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