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Un anno dell’“orgoglio camerale”: la fusione tra Livorno e Grosseto

L’appassionata relazione del presidente Sergio Costalli sul bilancio e sulle iniziative per la difesa e il rilancio delle piccole imprese del territorio – I passaggi tecnico/burocratici del merger

Sergio Costalli

LIVORNO – Un anno difficile, ma pieno anche di una forte volontà e di un altrettanto forte impegno che si è trasformato nell’“anno dell’orgoglio camerale”. Così il presidente della Camera di Commercio di Livorno Sergio Costalli ha sintetizzato alla vigilia di Natale, nella tradizionale conferenza degli auguri, l’attività svolta per arrivare alla fusione tra la sua Camera e quella di Grosseto in attuazione – anticipandone i tempi – dei decreti nazionali per il drastico taglio del numero delle Camere di Commercio italiane.
E con una rivendicazione di cui Costalli si è detto più che deciso: tutti i sacrifici imposti dalla riforma delle Camere non faranno recedere di un passo l’istituzione dalla difesa delle categorie imprenditoriali, specialmente quelle più deboli e con meno voce, ma anzi spingeranno verso un più forte impegno per incentivare la cultura d’impresa.
[hidepost]Nella certezza – ha detto ancora – che senza le piccole imprese non si esce dalla crisi e non si aumentano i posti di lavoro.
E’ stato un monologo lungo e appassionato quello del presidente camerale. Che partendo dalle cifre dell’ultimo bilancio preventivo recentemente approvato – “dopo 214 anni di vita, ha ricordato, questo ente non ci sarà più come tale – ha voluto puntigliosamente sottolineare quanto fatto e quanto messo in opera e che sarà fatto. Un lungo elenco sia dell’una che dell’altra voce. Nel preventivo 2016 sono previsti proventi correnti per 6,11 milioni e oneri correnti per 7,35 milioni di cui per interventi economici 1 milione (contro 1,88 del 2015). Il disavanzo che ne deriva sarà comunque finanziato con gli avanzi economici prudentemente messi in riserva negli esercizi precedenti. Da sottolineare, con una certa dose di amarezza, che se tutte le imprese pagassero il dovuto la Camera sarebbe ancora in attivo, mentre in realtà pagano solo il 60% degli iscritti e i crediti camerali non pagati ammontano dal 2001 al 2012 a circa 17 milioni. Situazione non certo rosea, visto che la legge di riforma ha tagliato nel 2015 i diritti camerali del 34% e per il 2016 li taglierà del 40%. Ma tutto questo – ha sottolineato Costalli – non deve essere di freno alla “mission” che la Camera intende svolgere con determinata passione: contribuire alla rinascita culturale ed economica della nostra provincia e della città “attraverso una rinnovata consapevolezza della centralità dell’impresa e di fare impresa”. Non si esce dalla crisi senza l’impegno delle imprese. E Costalli è stato anche durissimo con una visione politica che sembra non rendersene conto sia a livello nazionale che locale. “Le imprese si pongono necessariamente al centro della rinascita economica e sociale – ha detto – ma di questo purtroppo non tutte le forze politiche hanno maturato piena consapevolezza. Così come – ha commentato ancora – non tutti gli stessi imprenditori hanno maturato piena coscienza del loro ruolo in questo particolare momento”.
L’appello dunque è per una piena consapevolezza del ruolo determinante dei piccoli e piccolissimi imprenditori per rilanciare l’economia. E la Camera di Commercio, nella sua nuova articolazione in arrivo con l’ormai prossima fusione con Grosseto, è intenzionata a fare di tutto – anche sul piano del supporto economico – per non lasciarli soli.
Sui tempi e modi della fusione, che porterà alla nascita della nuova Camera della Maremma e del Tirreno, si è espresso il commissario ad acta Pierluigi Giuntoli.
Si è partiti con il comune impegno delle due Camere, codificato lo scorso 6 ottobre con il primo atto ufficiale, che ha sancito tra l’altro l’articolazione del consiglio della nuova camera in 28 componenti. Sono da poco iniziati i colloqui con le categorie che dovranno esprimere i componenti, sulla base di una serie di dati sulla relativa consistenza delle organizzazioni da fornire entro l’8 febbraio. La verifica dei suddetti dati richiederà 30 giorni e quindi il tutto sarà trasferito alla Regione che dopo i propri controlli aggiuntivi farà il decreto con le designazioni. Sarà poi il presidente della Regione a stabilire la data dell’insediamento del nuovo consiglio che a sua volta nominerà il presidente (quattro votazioni, di cui l’ultima a maggioranza semplice) e quindi la giunta, che dureranno in carica 5 anni. La sede legale della nuova Camera sarà a Livorno con una sede secondaria Grosseto. L’imperativo è quello di salvare al massimo i posti di lavoro (complessivamente ci sono oggi 93 dipendenti) arrivando a un progressivo “alleggerimento” attraverso scivoli e prepensionamenti volontari. Molti dettagli di quest’ultima parte sono però legati all’emanazione – che viene data per prossima nel giro di una settimana – dei decreti Madia sulla riforma della pubblica amministrazione.

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Pubblicato il
30 Dicembre 2015

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