Rapporto Ambiente aria ed acqua sono migliorate
ROMA – In Europa aria e acqua sono migliorate, meno i rifiuti conferiti in discarica, incremento del riciclo rispetto al passato; le politiche ambientali si sono dimostrate uno stimolo per la crescita e l’occupazione.
[hidepost]Questo vale anche per l’Italia, secondo quanto contenuto nel rapporto SOER “L’ambiente in Europa – Stato e prospettive 2015” dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, presentato a Roma dal ministero dell’Ambiente e dall’ISPRA. Il report, che contiene una valutazione integrata, comprendendo dati a livello globale, regionale e nazionale, accompagnati da confronti tra vari Paesi, lancia però anche una nota negativa e insieme una sfida su cui puntare: il traguardo che l’Europa si pone a lungo termine, cioè di “vivere bene entro i limiti del nostro pianeta”, non è compatibile con le attuali politiche sull’ambiente e con quelle correlate. Bisogna fare di più, quindi, e proprio di prospettive per il futuro si è discusso ampiamente durante l’evento italiano di oggi. I Paesi membri, fra i quali l’Italia, hanno fornito commenti e validato la coerenza delle informazioni. In particolare, l’ISPRA ha contribuito con i dati della rete Eionet e dei coordinatori tematici dell’Annuario dei dati ambientali. Le “schede Paese” sono state elaborate dagli Stati membri, e per l’Italia quest’ultimo esercizio è stato realizzato da ISPRA, d’intesa con il MATTM, sulla base delle più recenti informazioni pubblicate nell’ultima edizione disponibile dell’“Annuario dei dati ambientali”. Il ruolo dell’Italia si è concretizzato, inoltre, nella peer review, attività nella quale il nostro paese ha revisionato i contributi provenienti da Francia e Croazia, essendo a sua volta oggetto di revisione da parte dei medesimi.
“Lo stato di salute dell’Ambiente in Europa delineato dal Soer – afferma il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – testimonia la validità delle scelte politiche finora operate in sede Ue, ma allo stesso tempo ci ricorda che il percorso da fare per una qualità ambientale ottimale è ancora lungo. L’Europa si avvia alla decisiva Cop21 di Parigi con molti segnali positivi, specie sulla riduzione delle emissioni e le energie rinnovabili che sono elementi centrali dell’accordo di ottobre scorso, così come sulla gestione dei rifiuti, mentre su tema della biodiversità e sulle acque ci sono ritardi da colmare. Questi dati – sottolinea il ministro dell’Ambiente – assumono un grande significato in vista del varo del nuovo pacchetto europeo sull’Economia Circolare, previsto per i primi di dicembre, che dovrà indirizzare il nostro Continente verso un futuro di sviluppo sostenibile e di valorizzazione dell’ambiente, in un quadro globale che speriamo possa essere qualificato dal raggiungimento a Parigi di un’intesa alta e ambiziosa”.
[/hidepost]