Tasse, ricordarsi di quella sulle barche
Il pagamento con un apposito modulo secondo gli scaglioni di una tabella che l’anno scorso ha avuto importanti ritocchi – Il rebus del rimborso di quanto pagato in più
ROMA – Nella raffica di tasse che sta arrivando, forse rischia di passare inosservata quella sul possesso delle imbarcazioni, che scade – e quindi va pagata – entro il 31 maggio. Dall’anno scorso la tassa è stata ridotta alla metà e ne sono state esentate le imbarcazioni, sia a vela che a motore, di lunghezza fino ai 14 metri. Per le altre fa fede la tabella che pubblichiamo qui sopra, con le riduzioni per vetustà che sono contemperate a seconda degli scaglioni di età (dall’immatricolazione). La tassa si paga tramite modulo F24 con il codice 3370 “Tassa sulle unità da diporto art 16 comma 2 DL 201/2011”.
[hidepost]Chi sfora il termine ultimo del pagamento, è soggetto ad una sovrattassa, sia pure abbastanza ridotta. Come sempre, è lo Stato che non paga sovrattasse se restituisce in tempi tutt’altro che tempestivi quanto è stato pagato in più l’anno scorso da chi – ligio alle leggi – aveva pagato secondo le aliquote in vigore prima che fossero ridotte. A parte la procedura per ottenere il rimborso, che è stata talmente farraginosa da sconsigliare i più, chi fosse arrivato alla determinazione di farsi restituire i soldi pagati in eccesso avrebbe ricevuto una comunicazione che il rimborso stesso sarebbe arrivato nel giro di alcuni mesi. Con una quasi sarcastica postilla: se entro 6 mesi il rimborso non arriverà, segnalarlo all’Agenzia delle Entrate… Insomma, dopo il danno anche la beffa.
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