Via alla protezione da libeccio del “marina” di Cala de’ Medici
Iniziati i lavori che miglioreranno il confort di utenti e imbarcazioni nella zona sud del porto turistico – Funziona bene il sistema di trasporto via mare del materiale dal pontile Solvay

L’imbarco dei massi dal pontile Solvay.
ROSIGNANO – Ci sono volute settimane di complicate pratiche burocratiche per una nuova classificazione del moto-pontone “Ortensia”, ma alla fine sono partiti i grandi lavori per la protezione foranea del marina di Cala de’ Medici. Lavori che prevedono la realizzazione di una massicciata sommersa di notevole entità a ulteriore protezione della diga di traversia, così come da progetto approvato anche dall’ultima assemblea della società diretta da Matteo Ratti.
[hidepost]Nei primi giorni di lavoro, il moto-pontone ha sistemato circa 2 mila tonnellate di massi che hanno costituito la protezione primaria nei primi 60 metri di diga foranea. Secondo le autorizzazioni fornite dalla Capitaneria di porto (per la sicurezza) e le autorizzazioni tecnico-ambientali delle istituzioni territoriali, i lavori potranno continuare fino alla vigilia della stagione balneare, per essere poi completati alla sua chiusura. Il ritardo delle autorizzazioni di sicurezza sta comportando qualche problema ma la società confida che sarà possibile recuperare qualche ulteriore tempo oltre la programmata fine di aprile.

Il posizionamento dei massi in mare con il pontone “Ortensia”.
Il sistema adottato per far pervenire i massi dalle cave al cantiere del marina ha tra l’altro consentito di evitare il passaggio nel centro abitato dei grandi camion con i massi stessi. Infatti i camion arrivano al pontile Solvay che è stato messo a disposizione dell’impresa con grande spirito di collaborazione. Qui i massi passano con il bigo di bordo sul moto-pontone “Ortensia” che si sposta sul luogo del cantiere e depone con la benna ogni masso nella posizione prevista dal progetto – articolato e supportato da attenti studi sulle traversie – del professor Pierluigi Aminti. Si tratta di costituire una nuova scarpata subacquea di 15 metri davanti al molo di libeccio utilizzando i massi che provengono dalle cave di Campiglia, per un totale previsto di 45 mila tonnellate di materiale trasportate da circa 3 mila autocarri-bilici.
I primi giorni di lavori hanno consentito di confermare, con una specie di “rodaggio” dell’intero sistema, che le previsioni di non interferire con il traffico del centro abitato sono state rispettate: e che anche via mare non ci sono particolari problemi. L’obiettivo dei grandi lavori, che si prevede richiederanno un onere finanziario di quasi un milione e mezzo di euro, è di mettere finalmente in sicurezza dal pulviscolo di acqua e sale tutta la parte a sud-ovest del marina, migliorando nettamente il confort degli utenti anche durante la stagione delle grandi mareggiate. In parallelo procede anche la riqualificazione dei servizi del porto turistico, dove sono stati ulteriormente migliorati anche i settori commerciali, meglio disciplinati gli ingressi via terra e la stessa vigilanza, con crescente soddisfazione degli utenti.
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