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A Savona una “quattro giorni” sulle professioni del mare

Significativo meeting con la partecipazione di armatori, Capitanerie e Autorità portuale – Le prospettive di lavoro a bordo e quelle successive a terra nel cluster portuale – Gli incontri

SAVONA – Si è svolta a Savona una “quattro giorni di studio” che ha visto a confronto cluster marittimo e studenti dell’Istituto Nautico Ferraris Pancaldo. L’interessante iniziativa è stata promossa da Capitaneria di Porto, Finbeta (Bertani Armatore locale) e istituto Nautico, con il sostegno diretto di Comune, Camera di Commercio ed Unione Industriali. Ha ottenuto infine il patrocinio di Autorità portuale, Agenti marittimi, Utenti portuali.
[hidepost]Qui lo slogan “Un mare di possibilità” – che ha fatto da cornice alla giornata conclusiva con il Convegno “Studenti e Trasporti Marittimi: Futuro e prospettive” del 23 gennaio nella suggestiva Sala della Fortezza Priamar – si è dimostrato essere una manifesta realtà. Le testimonianze dirette, i dati occupazionali ed economici, le previsioni a lungo termine, hanno attestato ad una platea speciale quella che è una vera oasi nel deserto in cui è tuttora immerso, viceversa, il mercato del lavoro più in generale.
Una rilevante parte degli armatori italiani (e non solo perché era presente una significativa rappresentanza della Maersk), e tutti gli operatori terminalisti del porto di Savona-Vado hanno incontrato circa duecento studenti, e parte dei genitori, delle seconde, quarte e quinte classi ad indirizzo Nautico del Tecnico Ferraris-Pancaldo.
In una full immersion di sei ore sono state illustrate le prospettive dirette di lavoro nel settore marittimo, che si aprono a conclusione del quinto anno di studi dopo una breve ma intensa formazione specialistica, obbligatoria prima di imbarcarsi. Tredici relatori – (fra i quali Bertani, Orsero, Corsica Ferries tutti armatori savonesi, nonché Costa, S. Messina, B. Musso per Grendi), e poi APM, l’Associazione Nazionale degli Agenti Marittimi, l’Enterprice di Genova, che è una delle maggiori Agenzie di impiego del settore marittimo al mondo, dunque provenienti da più parti d’Italia – si sono succeduti per focalizzare l’attenzione dei giovani e delle loro famiglie, immergendoli in un crescendo di notizie che hanno delineato il panorama mondiale dei trasporti marittimi quale segmento economico-produttivo essenziale che è riuscito a superare la crisi economica abbattutasi dal 2008, ed oramai quella coda che va sfumando. Per il mondo della Formazione, tema centrale direttamente connesso all’occupazione successiva, sono intervenuti l’Associazione Nazionale degli Armatori e l’Accademia della Marina Mercantile di Genova.
In un susseguirsi logico degli interventi – introdotti dal cicario del prefetto dottor Montella, dagli assessori Sorgini del Comune di Savona e Rambaudi della Regione Liguria, nonché dal presidente Pasquale della CCIAA – sono state documentate le decina di migliaia di posti di lavoro vuoti (e che si presentano virtuosamente ciclici) offerti ai giovani ufficiali di coperta e macchina dallo shipping mondiale, e dove la flotta italiana occupa le primissime posizioni sia in Europa che nel Mondo, in termini tanto di stazza (quasi 20 milioni di tonnellate) quanto di gioventù (le nostre navi si sono totalmente rinnovate in questi ultimi 10 anni, e sono anche aumentate).
Ma perché era presente anche il mondo del porto? Perché andar per mare – che comunque costa sacrificio molto ben remunerato (lo stipendio mensile di un Comandante e del suo omologo ai motori può raggiungere i 10.000 dollari) – non implica il dover passarci tutta la vita. Le compagnie di navigazione, i porti con tutte le loro attività – e dunque agenti marittimi raccomandatari, terminalisti, servizi marittimi portuali, imprese di movimentazione della merce, aree di stoccaggio e movimentazione, catena logistica tutta, cantieristica navale e nautica – rappresentano ad un certo punto della carriera di mare (dieci anni ma a volte anche meno) lo sbocco naturale lavorativo vicino agli affetti di famiglia. Questa è la filiera del trasporto marittimo, e dunque chi meglio delle professioni del mare può inserirsi nelle attività del ciclo portuale e terrestre della merce, o dei passeggeri?
La vetrina di opportunità reali presentata al Priamar (con sala gremita al massimo della capienza, 260 persone a sedere) ha catturato a fondo i giovani ascoltatori, che sollecitati fortemente a credere in se stessi e ad impegnarsi – dal loro preside, professor Gozzi, fra i promotori dell’iniziativa – hanno assorbito in modo veramente fantastico gli elementi di conoscenza illustrati, e ad loro va un grande plauso in quanto dimostratisi di una maturità in aula inconsueta, vista la giovanissima età.
Savona Vado, per le potenzialità dirette ed indirette dei due porti – è stato ricordato – rappresenta il bacino ideale di ritorno dei giovani del ITS Nautico Pancaldo che andranno per mare, con le opportunità cicliche di lavoro nell’indotto attuale, quanto in prospettiva (quasi un migliaio d’aumento) di brevissimo termine nella Piattaforma Logistica Maersk, come richiamato dallo stesso Mr. Nielsen, intervenuto per APM sostituendo da ultimo C. Merli.
L’education di base è stato detto da tutti non essere, tuttavia, sufficiente; per competere con la forte concorrenza internazionale i giovani che si affacciano alla navigazione devono infatti essere animati da grande motivazione, dotarsi di elevate competenze mediante una formazione specializzante continua e, soprattutto, conoscere bene l’inglese. I marittimi italiani, per tradizione e contemporaneità stessa, sono sempre stati fra i migliori al mondo, quindi anche le nuove le leve savonesi e del basso Piemonte crescono dietro i giusti auspici e possiamo ben credere che esse saranno un significativo spaccato dello shipping italiano, e di quello internazionale stesso.
Il Convegno – che infine ha visto i saluti del vescovo di Savona Noli, monsignor Lupi, l’intervento sui forti investimenti in essere ed in programma (850.000.000 di euro) del presidente dell’Authority Miazza, e le conclusioni sulle funzioni delle Capitanerie affidate al comandante regionale delle Capitanerie di Porto ammiraglio ispettore Vincenzo Melone, intervenuto anche quale designato del comandante generale ammiraglio Felicio Angrisano, impossibilitato a chiudere l’evento – è stato moderato dal comandante del Porto e della Provincia Marittima di Savona, capitano di vascello Vincenzo Vitale, co-promotore con Finbeta (Bertani Armatore) e Ferraris-Pancaldo di questa molto riuscita quattro giorni di studi/incontri.
Quattro giorni in quanto il primo è stato riservato all’incontro fra gli equipaggi della Finbeta e gli studenti, con relazioni del comandante del Porto, di Bertani e del preside Gozzi, ed un question time protrattosi fino a sera; gli altri due al Seminario annuale sullo Shipping Management di Finbeta, dove è pure intervenuta l’amministrazione di bandiera (CC.VV. Giardino e Vitale), ed il quarto con il Convegno “Un mare di possibilità”.
A tutta l’Industria Marittima Nazionale, all’Utenza marittima di Savona-Vado, al sindaco Berruti ed ai presidenti L. Pasquale di CCIAA e A. Berta di UI vanno, da queste pagine, il ringraziamento sentito dei tre promotori del Convegno “Un mare di possibilità”.

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Pubblicato il
31 Gennaio 2015

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