Burocrazia quel male oscuro degli armatori

Manuel Grimaldi
ROMA – L’aveva già detto nel corso dell’ultima assemblea di Confitarma: ma questa volta il presidente degli armatori Manuel Grimaldi ha calato la scure sull’organo di Confindustria, Il Sole-24 Ore, in termini estremamente chiari: “La competitività della flotta italiana deve essere salvaguardata incidendo prima di tutto sul fardello di procedure burocratiche”. E poi ancora. “Occorre un’amministrazione marittima capace di delineare una politica marittimo-portuale integrata, accentrando competenze e professionalità”.
[hidepost]Non ci vuol molto a capire che il messaggio di Grimaldi è in stretta relazione ai lavori della “commissione dei 15” che si concluderanno il mese prossimo per la riforma della legge 84/94 ma anche – con un’ambizione assai più estesa, di cui abbiamo scritto nell’ultimo numero del nostro giornale – per una strategia nazionale sulla logistica intermodale che si riallacci alle direttive e agli interventi in ambito europeo.
Grimaldi ha fatto anche il punto sullo stato dell’arte della flotta italiana. Che nel 2014 ha registrato un calo intorno al 4% in termini di tonnellaggio e del 2% nel numero di navi. “Un calo accettabile – ha detto il presidente di Confitarma – tanto più che sono in arrivo navi nuove per circa 1,2 milioni di tonnellate di stazza”. Vuol dire che la flotta ha nel complesso retto alla crisi, tanto che la bandiera italiana “rimane al quarto posto al mondo per consistenza della flotta mercantile”. Malgrado le infinite complicazioni che la burocrazia centrale e periferica mettono quotidianamente nella vita di un armatore italiano.
L’ultimo aspetto toccato da Grimaldi è quello dei finanziamenti, e della necessità “di un costante dialogo con il sistema bancario”. Con un avvertimento significativo: “La banca deve fare la banca, gli armatori devono fare gli armatori, le istituzioni finanziarie devono fare le istituzioni finanziarie”. Che vuol dire? A fronte delle burrasche in corso (il caso Clessidra è solo uno degli aspetti), Grimaldi auspica che non ci siano invasioni di campo e “per la compattezza del sistema armatoriale italiano”. Chi vuol capire capisca, specialmente nei dintorni del governo.
A.F.
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