Ritarda il lancio della capsula ESA il “NOS Aries” rimane a Panama
La nuova data dovrebbe essere intorno al 10 febbraio – Subito dopo il rientro in Italia con la navicella recuperata in Pacifico

Il “NOS Aries” alla partenza.
PANAMA – Il mondo è pieno di strabilianti notizie sul successo dell’agenzia spaziale europea ESA, in particolare per la riuscita missione della sonda Philae sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Ma sta passando sotto silenzio il ritardo del lancio della capsula Ixv sub-spaziale dal centro europeo della Guayana francese per il recupero della quale è mobilitato ormai da oltre due mesi il supply del gruppo fratelli Neri di Livorno “NOS Aries”. Dopo aver raggiunto Panama all’inizio di novembre, il grande rimorchiatore, con a bordo i tecnici dell’ESA e l’equipaggio, è ancora in attesa del lancio che doveva aver luogo il 18 novembre. Dalle ultime notizie provenienti dalla sede di Thales Alenia, il cuore dell’operazione, il lancio sarebbe stato rinviato al febbraio del prossimo anno. Perduta infatti la “finestra” favorevole a metà novembre per problemi alla base di lancio, la prossima “finestra” si verificherebbe intorno al 10 febbraio.
[hidepost]Per quella data il “NOS Aries” si posizionerà a circa 2.800 miglia da Panama, in quella che è stata già inquadrata come area di ammaraggio della navicella – Da bordo del potente mezzo della flotta Neri sarà possibile seguire nei dettagli il volo della capsula fino al punto di ammaraggio, in modo da posizionarvisi con esattezza per il recupero e quindi il veloce rientro in Italia, a Genova.
Si tratta di un esperimento molto importante – ha spiegato alla partenza della nave il responsabile del progetto dell’Agenzia Spaziale Europea Giorgio Tumino – perché il lancio e il successivo recupero coprono un settore in cui l’Europa è ancora in ritardo rispetto ad americani e russi, ovvero il riportare a terra i lanci; sui quali invece è fortissima.
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