Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Stella d’Italia a Mitsubishi

La consegna presso la residenza dell’ambasciatore Giorgi – La benemerenza verso l’Italia

Nella foto: al centro Ken Kobayashi, President and CEO of the Mitsubishi Corporation, e Domenico Giorgi, Ambasciatore d’Italia in Giappone al centro degli Armatori del Gruppo d’Amico, Paolo d’Amico (a sinistra) e Cesare d’Amico (a destra).

TOKYO – Si è tenuta presso la residenza dell’Ambasciatore d’Italia in Giappone, Domenico Giorgi la cerimonia di conferimento dell’onorificenza di commendatore dell’Ordine della Stella Italiana a Ken Kobayashi, presidente e ceo di Mitsubishi Corporation, alla presenza dei vertici del Gruppo d’Amico che hanno sostenuto la candidatura del colosso nipponico.
L’onorificenza “Ordine della Stella d’Italia”, nata nel secondo dopoguerra per gli italiani all’estero o stranieri che meglio avessero assistito nella ricostruzione del Paese, oggi vuole ricompensare quanti abbiano acquisito particolari benemerenze nella promozione dei rapporti di amicizia e di collaborazione con l’Italia.
Il colosso nipponico, attivo in molteplici settori industriali, ha stretto infatti da diversi anni una solida partnership con la società italiana dello shipping, per il trasporto verso l’Italia ma anche in giro per il mondo, di prodotti raffinati con le navi della specializzata d’Amico International Shipping (DIS.MI) quotata sulla borsa di Milano, e di metalli e materie prime con d’Amico Dry.
Mitsubishi Corporation e il Gruppo d’Amico condividono una visione comune del business improntata alla sostenibilità e attenzione all’ambiente che si concretizza nell’utilizzo di navi eco-ship di ultima generazione in grado di limitare del 20-25% le emissioni di CO2 e di diminuire notevolmente il consumo di carburante, e nel ricorso a processi di gestioni dei carichi basati sulla più totale sicurezza.
Il Gruppo d’Amico è presente nel sud-est asiatico da quattordici anni e nello specifico in Giappone si distingue tra le società italiane maggiormente attive in termini di business. Nel corso degli anni infatti ha gestito 18 navi, alcune anche in joint venture con alcune multinazionali giapponesi; dodici delle quali per il trasporto di oli vegetali e prodotti del petrolio raffinati e sei destinate al carico secco come materie prime, legname e metalli.
La presenza storica del Gruppo d’Amico in Giappone e la vicinanza con la comunità locale si concretizzano anche ogni anno in un evento che richiama rappresentanti delle società clienti, partner commerciali, broker, banche d’affari e assicurazioni, nonché come avvenuto nel 2011 a Fukushima, in occasione dell’alluvione, in opere di charity e di beneficenza a sostegno della popolazione.

[hidepost]

Pubblicato il
26 Novembre 2014

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora