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Oggi la “Carta di Livorno”

Tra ieri e stamani il grande convegno organizzato dal ministero dell’Ambiente – La crescita economica a fronte della sostenibilità degli interventi – Le relazioni

Silvia Velo

LIVORNO – “Marine Strategy e Blue Growyh”: un tema da far tremare le vene ai polsi, che però per iniziativa del sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo è al centro da ieri del convegno al Palacrociere, con il dichiarato obiettivo di varare oggi una “Carta Livorno” di valore europeo.
Sovraffollato di personalità della politica anche nazionale – sia pure con alcune prevedibili defaillances dell’ultimo momento – e di esperti di economia ed ambiente marino, il convegno ha segnato già da ieri alcuni punti di fondamentale valore. Tra questi l’intervento del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che sull’economia del mare e dei porti toscani sta facendo gran parte della propria campagna elettorale per la (scontata?) riconferma della prossima primavera.
[hidepost]I numeri del convegno sono peraltro da grande assise: quasi 400 intervenuti, 20 università, 50 tra enti e istituzioni, 20 istituti scientifici, 60 tra associazioni e categorie, circa 50 operatori e aziende. Un piccolo dettaglio: l’Authority di Livorno, che in sostanza è ospite nella Stazione Crociere e in Fortezza Vecchia, non fa parte del panel dei saluti e qualcuno dice che ci sia rimasta male…
Altre iniziative collaterali: l’ISPRA ha sviluppato nei suoi locali labronici esperienze di laboratorio con trenta studenti dello scientifico “Cecioni” di Livorno: una trentina di allievi dell’Accademia hanno partecipato ai dibattiti e una sessantina di studenti di indirizzi turistici hanno effettuato stages di accoglienza e di gastronomia.
I tanti temi affrontati, sotto l’aulico “cappello” della sostenibilità ambientale come elemento di sviluppo, hanno spaziato anche su alcune attualità di strettissimo valore; come i recenti disastri lungo la fascia tirrenica (ma non solo) per le forti piogge; e come lo scontro internazionale tra Italia e Croazia per le trivellazioni in Adriatico alla ricerca di nuovi giacimenti di idrocarburi e di gas naturale.
Pesca, acquacoltura, scienza, riserve marine, bonifiche, ripascimenti, dragaggi portuali, energie rinnovabili, turismo nautico costiero: tanti temi, tutti approfonditi da esperti e da istituzioni, che si sono susseguiti per la giornata di ieri e che continueranno oggi fino alle 13, con la presentazione da parte del sottosegretario all’Ambiente onorevole Silvia Velo della “Carta di Livorno”, destinata a fare da linea-guida nel semestre italiano a Bruxelles. Una “carta che” recepisce anche alcune delle indicazioni dell’ONU – come è stato sottolineato ieri dal coordinatore UNEP/MAP – per una prospettiva globale del Mediterraneo. L’economia del mare – è stato riferito “vale” il 3% del totale imprenditoriale del paese, ben 72 mila imprese italiane operano nel settore della ristorazione e servizi legati al mare. La movimentazione di merci e persone conta 11 mila imprese pari al 6,1% della blue economy. In campo regionale è la Liguria con la più alta concentrazione di imprese del mare (8,7%) seguita da Sardegna (5,3%), Lazio (5%). A livello provinciale svetta Rimini (12,7%) seguita da Livorno (12,1%) e La Spezia (11,4%). Nel 2013 l’economia del mare ha prodotto in Italia un valore aggiunto di 41 miliardi di euro, pari al 3% dell’economia nazionale. I trasporti marittimi hanno prodotto circa 7 miliardi di euro (16,7%) con 90 mila occupati.
A fronte della massa di informazioni, analisi e proposte del convegno, è ovviamente presto per trarre conclusioni meditate. Saranno più chiare oggi con la chiusura affidata alla Velo, supportata da elementi di grande esperienza ministeriale e ambientale come Renato Grimaldi (direttore generale per la protezione della natura e del mare al MATT) e Paola Imperiale (ministero degli esteri). Tra i problemi emersi, la mancanza ancora oggi di una vera politica di coordinamento tra gli stati del Mediterraneo per la corretta gestione delle risorse marine: che si evince anche dalla scarsa rappresentanza degli stati mediterranei ai lavori e che ha come elemento di ulteriore criticità l’instabilità politica di parte del Maghreb e della sponda est del nostro mare. Ciò non toglie che le ambizioni del convegno siano state e rimangano di alto livello. Nella speranza che riescano poi a fruttare qualche elemento di concretezza e non rimangano solo un Beau Geste farcito di splendide proposte teoriche e di niente di fatto.
A.F.

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Pubblicato il
15 Novembre 2014

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