Taranto e gli impegni con Evergreen ora si corre, impegno per metà 2016
Dal vertice a palazzo Chigi la promessa del governo – Entro l’anno prossimo i primi 900 metri di nuova banchina: ma la compagnia cinese adesso aspetta i fatti per tornare con le grandi navi
TARANTO – Un vertice a palazzo Chigi tra governo, istituzioni locali e il terminal TCT cui fa capo il colosso armatoriale Evergreen. Un vertice che a metà della settimana scorsa sembra aver finalmente sbloccato l’assurda vicenda degli 1,1 miliardi di investimenti per il porto “congelati” da anni per l’incrocio delle burocrazie e delle inadempienze: una vicenda che ha provocato anche la rinuncia di Evergreen a fare del porto il suo hub del centro-Mediterraneo, con drammatiche ricadute anche occupazionali.
[hidepost]“Da oggi si procederà speditamente – ha commentato Il Sole-24 Ore sulla base del comunicato del governo – per assicurare agli operatori le condizioni necessarie per completare gli investimenti degli 1,1 miliardi previsti”. Basterà l’impegno del governo, rappresentato dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Del Rio, per convincere Evergreen e il TCT che questa volta si fa sul serio?
Sia Evergreen che gli operatori terminalisti hanno preso atto che i primi lavori sono stati appaltati, con l’adeguamento della banchina e il dragaggio. A breve, sempre secondo Del Rio e la stessa Port Authority, partiranno i lavori per la diga foranea e le gru. Ma gli operatori ricordano che nel giugno 2012 era stato preso il solenne impegno perché tutti questi lavori fossero completati entro il dicembre 2014. E invece non è partito nemmeno un cantiere: burocrazia, contenziosi, conflitti tra lo stesso Tar locale e organi centrali di controllo, insomma la solita mortificante vicenda all’italiana che ha provocato il dirottamento delle navi oceaniche di Evergreen, la minaccia di cancellare definitivamente Taranto dalle rotte anche mediterranee e la cassa integrazione per gli oltre 500 addetti al terminal.
Sergio Del Prete, presidente dell’Authority tarantina, ha preso impegno con il governo di consegnare i primi 900 metri di nuova banchina nel dicembre 2015 e gli ulteriori 300 metri nell’aprile del 2016. Evergreen attraverso i terminal TCT di cui è azionista ha chiesto la garanzia assoluta che tutto sia pronto per la primavera del 2016. Non si fida delle promesse, tante volte non rispettate: adesso vuole “vedere il cammello” e intanto le sue navi vanno altrove.
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