Addio Ghigo

Amerigo Cafferata
LIVORNO – Nessuno è immortale: e in quanto a Ghigo Cafferata, classe 1938 proprio come me, la Bella Signora l’aveva già abbracciato un paio di volte; e lui, scherzandoci sopra, mi raccontava che forse non l’aveva trovato ancora abbastanza appetibile.
Questa volta la Bella Signora s’è decisa alla vigilia di Pasqua e forse per non offenderlo ancora se l’è preso d’un botto. E’ morto così il commendator Amerigo Cafferata, imprenditore del comparto antinquinamento portuale, uomo dai mille colpi di genio nel nome dell’ambiente, quasi tutti in anticipo con i tempi, qualcuno tanto in anticipo da averlo quasi messo Ko (come la storia dell’impianto mai decollato malgrado le promesse delle istituzioni sull’Arnaccio).
[hidepost]Non starò a fare la storia di Ghigo, perché i nostri lettori certamente la conoscono come me. Come non farò quella della Labromare, la società anti-inquinamento fondata da Ghigo nel 1969 e oggi saldamente in crescita con l’azionista Tripnavi di Trieste, protagonista di costanti interventi sul mare e non soltanto, fino allo smaltimento del bunker e degli oli recuperati dall’impresa Neri dalla carcassa della Costa Concordia. E poi la storia di Ghigo grand’ufficiale della Repubblica, Ghigo presidente del Propeller, Ghigo benefattore in silenzio e modestia. Qualche volta, nella sua bella casa di Nugola dove ancora amava accendere il camino con la “sua”legna del “suo” bosco, spaccata ancora da lui a colpi d’accetta (“Piano piano però – diceva – sai che noi vecchietti si viaggia con il freno a mano sempre tirato”) mi ricordava di quando aveva cominciato, sempre con la fissa di ripulire le acque del porto, con una barchetta a remi e un retino. E l’aveva capito, l’aveva aiutato, l’aveva spronato lo stesso Tito Neri, che certo i complimenti non li faceva se non ci vedeva dentro.
Tante storie, quelle nella vita di Ghigo: che davvero mi auguro non vadano perdute con la sua memoria. E’ stato un uomo grande di fisico ma specialmente un grand’uomo. Al quale è stato impossibile non voler bene. Addio Ghigo: ai tuoi funerali c’erano davvero in tanti e con il vero dolore, cosa che non sempre capita, come sapevi e come sappiamo. Ma è la vita.
A.F.
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