Le Eco-ship al Propeller di Genova
GENOVA – Si è parlato di eco-ships, cioè di navi commerciali a ridotto impatto ambientale e a consumi sempre minori, nell’incontro al Propeller Club genovese della settimana scorsa.
[hidepost]Con un titolo – come ha sottolineato Gian Enzo Duci amministratore delegato di ESA GROUP – vagamente inquietante: “Le eco-ships: opportunità teorica o reale minaccia?” Argomento scottante, sul quale si stanno gettando non solo i media e gli ambientalisti, ma anche gli istituti di ricerca, i registri navali (la Green Star del RINa è una realtà: ne ha parlato Michele Francioni dello stesso RINa) e gli armatori.
L’incontro è stato da una parte colloquiale, trattandosi tra l’altro di una bella cena di lavoro, dall’altro estremamente tecnico. Sono state presentate slides con tutte le indicazioni – e non solo teoriche degli attuali indirizzi progettuali di navi a ridotto impatto ambientale e ridotti consumi. Partendo dagli esperimenti ormai storici delle moderne navi a vela manovrate dai computers durante la prima famosa crisi del petrolio tra gli anni ’70 e gli anni ’80, fino alle recentissime unità ordinate dall’armatore d’Amico e capaci di produrre consistenti risparmi sia nei consumi che nelle emissioni grazie all’affinamento progettuale di tutte le componenti, dall’opera viva alle eliche, dai timoni alle stesse motorizzazioni.
Molti elementi tecnici che sono emersi dall’interessante incontro vanno oltre, ovviamente, dai resoconti di cronaca. Ma è interessante il fatto che stanno emergendo indirizzi progettuali che solo pochi anni fa sembravano eresie: come per esempio l’eliminazione del bulbo prodiero, le speciali vernici che riducono l’attrito e quindi i consumi, le eliche “lente”, a basso numero di rotazioni ma con le pale progettate al computer con altissima efficienza, i motori a doppia alimentazione alternativa, per usare bio-carburanti. Eccetera. Nella sostanza: prevedere che le nuove unità che entreranno in servizio nei prossimi anni potranno arrivare a consumi tagliati del 50% rispetto a quelli delle navi di ieri/oggi non è utopia ma certezza. Ed è ugualmente certezza che l’utilizzo di LNG come carburante al posto di quelli derivati dal petrolio potrà ridurre a zero alcune delle componenti più nocive delle emissioni con i fumi.
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