Le proposte nella scheda al Governo

Marco Conforti
GENOVA – Certezza, ragionevolezza e proporzionalità delle regole
Normativa Fiscale
– Non imponibilità ICI/IMU su terreni demaniali, sinora applicata in modo discriminatorio sul territorio.
– Aumentare la soglia compensazione crediti IVA con altri tributi e ridurre tempi di loro restituzione.
– Non applicazione ai porti DM 154/2009 su servizi sicurezza sussidiaria (guardie giurate) e conferma normativa superiore in vigore.
Ambientale e sicurezza
– Adeguare Dlgs 272/99 in materia sicurezza lavoro.
– Escludere i porti di transhipment da normativa SISTRI e tutti da quella Seveso (direttiva 2012/18/UE).
[hidepost]Concessioni
– Possibilità di ridefinizione termini concessioni per nuovi investimenti.
– Definizione delle modalità di fine concessione con tutela continuità di servizio.
Normativa amministrativa/gestionale
– ridurre adempimenti e termini previsti per le varianti ai PRP;
– introdurre strumenti atti a contenere il contenzioso che caratterizza le gare d’appalto bandite dalle Autorità Portuali;
– attenuare, ove possibile in modo pragmatico, l’incidenza dei rigidi vincoli ambientali su determinate opere marittimo portuali.
Rispetto per imprese in attività e convenienza per nuovi investimenti pubblici e privati
No a nuove limitazioni alla libertà d’impresa e no ad imposizioni di modelli non efficienti.
– Opposizione a due proposte di norme, inserite nel DDL n. 370 A.S. attualmente in discussione al Senato, concernenti rispettivamente: limitazioni alla libertà dell’impresa per operazioni portuali e alle sue scelte organizzative; limitazione alla possibilità di appaltare ad imprese autorizzate porzioni non preponderanti del ciclo delle operazioni portuali da parte del terminalista.
Mutuo mantenimento Impegni contrattuali privati e pubblici
– Le imprese concessionarie sono naturalmente tenute al rispetto delle prescrizioni e pattuizioni inserite negli atti concessori, agli investimenti previsti nel programma di attività presentato e all’esecuzione di manutenzione dei beni pubblici avuti in concessione.
– Del pari l’autorità portuale concedente deve porre in essere secondo le scadenze stabilite gli apprestamenti ed opere previste nel Piano Regolatore Portuale e nei Piani Operativi Triennale, per permettere ai terminalisti di poter operare in condizioni di normalità.
Impegni programmatori e valutazione redditività per interventi pubblici.
– Applicazione DPR 3 agosto 2012, relativo agli investimenti in opere pubbliche, verificandone risultati, ritorni finanziari, grado di utilizzo e sintonia con quelle realizzate o realizzande dai privati.
– Accelerare i tempi di messa a disposizione delle risorse statali stanziate.
Competitività del settore
Abbassamento costi
– Riduzione delle accise sui carburanti utilizzati dalle imprese portuali, (similmente a quanto praticato da tempo in diversi Paesi UE nostri concorrenti).
– Riduzione dei canoni, o almeno sospendere per un triennio ogni aumento dei canoni demaniali corrisposti dai terminalisti portuali e contenere il quantum delle relative fideiussioni.
– Dare concreta effettività da parte delle Autorità portuali alla norma che consente la riduzione delle tasse e dei diritti portuali, a partire dal traffico di transhipment.
– Riduzione graduale dell’Irap e riduzione, almeno temporanea, degli oneri previdenziali assistenziali e/o del prelievo fiscale a carico aziende e lavoratori.
Diminuzione burocrazia e semplificazioni
– Introdurre semplificazioni e eliminare sovrapposizioni di competenze tra soggetti pubblici aventi compiti in ambito portuale. Affermare la potestà esclusiva dell’Autorità Portuale sui beni demaniali rientranti nella circoscrizione territoriale della medesima.
– Dare concreta operatività alla funzione di coordinamento del Presidente dell’Autorità portuale (ex comma 3, lett. f), art. 8 L. 84/94) sulle attività svolte nel porto dalle varie Pubbliche Amministrazioni.
– Realizzare la unificazione e concentrazione temporale dei controlli sulle merci nei porti da parte delle competenti pubbliche amministrazioni, nonché allineare quantitativamente detti controlli a quelli mediamente in atto nei principali porti del nord Europa. In particolare fissare obiettivi operativi alle Amministrazioni con compiti ispettivi su standard europei.
– Semplificare l’iter dei progetti di dragaggio dei fondali delle acque portuali, nonché degli altri interventi riguardanti opere infrastrutturali portuali.
– Rendere non necessaria per i terminalisti portuali la richiesta di autorizzazioni circa l’esecuzione di manutenzioni ordinarie sui manufatti e impianti.
Pianificazione, autonomia e governance
Si ravvisa la necessità di una visione complessiva nazionale coerente con gli orientamenti comunitari in tema di sviluppo della rete transeuropea dei trasporti e con i piani nazionali relativi ai trasporti, alle reti e alla mobilità, cofinanziati dall’Unione Europea; si auspica quindi un “piano nazionale dei porti” che sia in linea con questa visione e applichi strumenti di:
Pianificazione nazionale, che sia
– Formalizzata e coerente con linee guida nazionali e europee, non solo marittime ma di reti e di nodi, proporzionata a reali esigenze di mercato e garante degli investimenti pubblici e privati.
– Stabile, non immodificabile previo riesame condizioni di input o cambiamento mercato.
Autonomia delle amministrazioni pubbliche portuali, in un quadro di controlli di congruità e efficienza.
Governance sui porti, attraverso amministrazioni
– competenti su ambiti dimensionali adeguati, costituite da soggetti accorpati o per funzionamento coordinato;
– finanziate adeguatamente (in autonomia e con coerenza alle linee nazionali, con meccanismi premianti efficienza, investimenti e non spese correnti);
– responsabili (coordinamento con altre amministrazioni e con rappresentanza imprese portuali);
– verificate (nei piani, nei risultati, nelle economicità delle scelte, nelle mutue relazioni su mercati simili, nella tutela e nel coordinamento investimenti pubblici anche oltre ambiti propri).
Ulteriore contributo del settore portuale per lo sviluppo dell’economia nazionale e dei territori
Valorizzare i seguenti punti chiave:
– Miglioramento dell’efficienza dei collegamenti fisici e dei servizi tra porti, reti ed interporti (interventi su infrastrutture materiali – “ultimo miglio” – ed immateriali);
– Investimenti in tecnologie come driver della differenziazione dei servizi offerti rispetto ai competitori;
– Mantenimento della qualità e preparazione del capitale umano;
– Incremento della produttività;
– Forte attenzione all’economicità, efficienza ed affidabilità dei servizi resi;
– Capacità di investimento delle principali aziende anche in opere infrastrutturali portuali;
– Opportunità di integrazione con altri soggetti della supply chain e/o di collaborazione operativa tra soggetti delle varie filiere.
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