La Tares sui Fossi di Livorno nuovo contenzioso per le barche
Chiesto il pagamento della tassa sui rifiuti anche sulle acque di pertinenza dell’Autorità Portuale – E in aggiunta ora ci sono anche gli arretrati della Tia
LIVORNO – La Tares, ovvero la nuova tassa sui rifiuti che è per molti versi in odore di stangata – un’altra ancora – sulle famiglie, si allarga anche ai porticcioli, agli approdi turistici e addirittura alle acque interne dove ci sono barche e barchette all’ormeggio. E’ il caso che sta mettendo in allarme i Fossi Medicei livornesi, dove ci sono alcune migliaia di barchette i cui circoli sono stati “avvertiti” dal Comune che dovranno pagare la Tares. C’è di più: in risposta alle istanze presentate dai circoli del circuito delle acque interne attraverso lo studio legale Canepa, per sostenere la non applicabilità della tassa in quanto le acque stesse sono di competenza dell’Autorità portuale (che ha incaricato una società esterna della raccolta dei rifiuti) i circoli hanno ricevuto una nota dell’Aamps – l’azienda titolare dei rifiuti – in cui si allarga il tiro anche alla TIA, con la richiesta di pagamento di quest’ultima per le ultime cinque annualità pregresse, ovvero dal 2008 al 2012.
[hidepost]Il ragionamento dell’Aamps sembra partire proprio dal fatto che il Comune ha ritenuto assoggettabili alla Tares le acque dei Fossi con i relativi ormeggi. Pertanto – si afferma – poiché la Tares sostituisce la TIA con le stesse modalità di applicazione e poiché i suddetti circoli non hanno mai pagato la TIA, ecco che devono regolarizzare il pregresso di quest’ultima almeno per gli ultimi cinque anni. Dopo di che, per il 2013, c’è da pagare, appunto, la nuova Tares.
L’invito ai circoli è quindi di presentare “bonariamente” la dichiarazione TIA con una unica concessione. Dal testo della nota dell’Aamps: “Data la particolarità della fattispecie, questa società dà assicurazione che provvederà alla valutazione delle posizioni imponibili, improntando a lealtà e buona fede i rapporti con il contribuente”. E la solita coda minacciosa. “Nel caso di mancata risposta, entro 15 giorni dal ricevimento, saranno avviate tutte le attività di recupero della TIA previste dalla normativa vigente”.
In sostanza, con la Tares che secondo i Comuni è applicabile anche ai porticcioli e agli ormeggi, il settore della piccola e media nautica rischia di prendersi l’ennesima legnata tra capo e collo. Secondo i primi calcoli fatti a Livorno, la tassa sui rifiuti (che le barche sui Fossi non producono) inciderebbe per circa 35/40 euro a barca. E molto di più nei porti turistici veri e propri, venendo a pareggiare gli “sconti” varati di recente dal governo Letta sulla tassa di possesso delle imbarcazioni.
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