Olt e costi del gas
LIVORNO – Claudio Frontera, già presidente della Provincia di Livorno per due mandati e poi “spazzato via” dall’agone politico nel suo Pd da concorrenti più abili a sgomitare, nel suo Blog su Internet richiama una notizia che era passata quasi inosservata nella calura d’agosto: il ricorso vinto da Olt al Tar della Lombardia contro la decisione dell’Autorità dell’energia di tagliare il contributo statale a supporto del rigassificatore offshore: un contributo che secondo quanto riportato da Frontera ammonterebbe a 60/70 milioni di euro all’anno per dieci anni. Ovvero, più di 400 milioni di “compensazioni” che Olt riverserà sul territorio nei prossimi venti anni.
[hidepost]Ovviamente, tutto questo va contestualizzato in un mercato del gas che dieci anni fa, quando partì il progetto del rigassificatore offshore, era carente di forniture a prezzi concorrenziali mentre oggi sconta i ridotti consumi della crisi e tutti gli altri progetti di pipe-lines che nel frattempo sono maturati. C’è da chiedersi comunque se i dieci anni di ritardi nella realizzazione del rigassificatore siano da mettere in conto a Olt – e alle due società che costituiscono la Spa omonima – o alla demenziale burocrazia italiana, che ha scardinato dalla realtà economica e di mercato un progetto a suo tempo economico e avveniristico.
Frontera chiude paventando che gli aiuti di Stato riconosciuti dal Tar alla Olt possano ricadere sulle tariffe che i cittadini pagheranno: dubbio legittimo, ma che dovrebbe avere una risposta rassicurante dal fatto che il gas proveniente dal terminal Olt finirà nella rete nazionale e comunque costerà pur sempre meno rispetto ai prezzi concordati con i fornitori attuali attraverso le pipe-lines terrestri. Oppure no?
A.F.
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