La Spediporto in aiuto alla lotta alle leucemie
Il ricavato consegnato all’associazione onlus A.R.EO per la ricerca sulle malattie emo-oncologiche – L’incontro
GENOVA – Facendo seguito all’iniziativa benefica, Little Gipsies 3, che ha visto riunito ed impegnato il mondo dello shipping locale e nazionale, a favore della ricerca sulle leucemie, condotta dall’Associazione genovese A.R.E.O. (Associazione ricerche emato oncologiche), si comunica con piacere che è stato consegnato, da parte di Piero Lazzeri, Roberta Oliaro e Gian Enzo Duci al professor Angelo Michele Carella (direttore Divisione di Ematologia 1 Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino – Genova), il ricavato della vendita del volumetto Little Gipsies 3.
[hidepost]Grazie agli acquisti da parte di generosi sostenitori, sono stati devoluti ad A.R.E.O. 21.000,00 euro.
Come ogni anno, le principali Associazioni di categoria hanno ritenuto importante non far mancare il proprio supporto a chi vive situazioni di sofferenza e difficoltà, trovandosi quotidianamente a combattere sfide impegnative.
L’A.R.E.O. è una Onlus costituita nel 1993, riconosciuta dalla Regione Liguria nel 1996 che opera in sinergia ed a favore dell’Unità Complessa di Ematologia 1 dell’IRCCS Azienda Ospedaliera Universitaria di San Martino-IST, diretta dal professor Angelo Michele Carella.
Grazie ai contributi fondamentali dell’A.R.E.O., la stessa Onlus è in grado di poter disporre di personale dedicato alla ricerca biologica e clinica, partecipando attivamente e talora coordinando trials nazionali ed internazionali; inoltre, ha organizzato un servizio di counseling per andare incontro alle esigenze dei pazienti soprattutto nel day hospital/ambulatorio.
Rispetto alla più nota e conosciuta ricerca sul cancro e sulle malattie neoplastiche, la ricerca ematoncologica, che a Genova conosce centri di eccellenza, è costretta a basarsi sull’aiuto dei privati per poter garantire i servizi di assistenza ai malati e alle famiglie, nonché per dare continuità alla ricerca che oggi dà la possibilità a coloro che sono affetti dalle leucemie vere prospettive di vita, fino a qualche anno fa, impensabili.
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