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I DATI DI ECOPNEUS

Recuperate in Toscana 10.500 tonnellate di pneumatici vecchi

Come riciclare un mare di gomme grande quanto 60 campi di calcio

MILANO. Un iceberg di pneumatici fuori uso da buttar via in tutta la Toscana: 10.507 tonnellate, un milione 156mila gomme da auto che, se messe in fila, potrebbero coprire «una distanza pari a circa tre volte l’intera lunghezza del fiume Arno», com’è stato detto presentando il bilancio di questa operazione. Usando altri parametri, si potrebbe dire che tutti questi pneumatici avrebbero potuto stendersi su una sessantina di campi da calcio.

Tutta questa montagna di roba è stata raccolta e avviata al riciclo dal sistema gestito da Ecopneus, la società senza scopo di lucro che si presenta come il principale operatore della gestione a livello nazionale di quelli che in gergo chiamano i “Pfu”, sigla che sta per “pneumatici fuori uso”.

Al lavoro nell’officina di un gommista

Il risultato è stato raggiunto grazie alla risposta data a 3.044 richieste di prelievo presso i punti di raccolta sul territorio della regione, tra gommisti, stazioni di servizio e autofficine. Protagonista è, in Tiscana come in altre regioni, Ecopneus che in tutto ha raccolto complessivamente più di 168mila tonnellate di pneumatici fuori uso in tutta Italia nel corso dei dodici mesi del 2024: è stato superato del 10% l’obiettivo stabilito per legge («e garantendo il raggiungimento degli obiettivi straordinari fissati dal ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica per affrontare le difficoltà del sistema nazionale di raccolta»).

È un esempio di economia circolare, tengono a sottolineare dal quartier generale di Ecopneus: ogni anno – viene spiegato – grazie al recupero degli pneumatici fuori uso si riesce a «evitare l’emissione di circa 300mila tonnellate di CO2 equivalente»: mica poco, se pensiamo che è un quantitativo che può essere paragonato «alle emissioni di oltre 180mila autovetture che percorrono 10mila chilometri in un anno». Senza dimenticare gli altri risparmi ambientali: per dirne uno, si riesce a non consumare più di un milione di metri cubi di acqua, cioè quanto consuma mediamente in un giorno un esercito di «circa 5,6 milioni di italiani». Non solo: si risparmiano «oltre 270 mila tonnellate di risorse minerali e fossili», l’equivalente di 558 treni Frecciarossa 1000. Bisogna poi metter nel conto anche la riduzione dell’import  di materiale vergine: e qui stiamo parlando di una ottantina di milioni di euro.

Da Ecopneus – che, dal 2011 ad oggi, ha gestito oltre 2,8 milioni di tonnellate di pneumatici da buttare, «superando costantemente gli obiettivi di legge» – si ricorda che gli pneumatici fuori uso raccolti vengono «trasformati in gomma riciclata per numerose applicazioni: dalle pavimentazioni sportive agli asfalti modificati, dai materiali per l’isolamento di edifici agli elementi dell’arredo urbano, fino all’impiego nei settori industriali». Parlando degli asfalti modificati con gomma riciclata, viene ribadito che «rappresentano un’eccellenza tecnologica che unisce sicurezza, sostenibilità ambientale e prestazioni superiori: sono più silenziosi, durevoli e resistenti, garantendo minori costi di manutenzione nel lungo periodo», segnala Ecopneus.

Montagna di pneumatici fuori uso all’esterno dl capannone di un operatore

I gestori di quest’operazione recupero individuano anch un altro aspetto che riguarda «il recupero energetico attraverso la trasformazione degli pneumatici logori per farne combustibile». In tal modo l’alternativa energetica si fa più sostenibile («con minori emissioni rispetto ai combustibili tradizionali»). È una soluzione adottata nei cementifici: dipende dal fatto che l’acciaio contenuto nei pneumatici fuori uso viene valorizzato, riducendo la necessità di utilizzare ossido di ferro vergine. In questo modo, si offre una risorsa preziosa alle aziende energivore nazionali, contribuendo a mitigare i costi energetici e promuovendo un’economia circolare virtuosa.

Giuseppina Carnimeo, direttore generale di Ecopneus, trova nei risultati raggiunti nel 2024 la conferma dell’«efficacia di un sistema di gestione dei pneumatici fuori uso capace di rispondere in modo puntuale alle esigenze dei territori, garantendo una raccolta capillare anche nelle aree più complesse, con l’obiettivo di supportare concretamente gli operatori locali». Obiettivo 2025: consolidare ulteriormente «il nostro presidio territoriale e le collaborazioni con istituzioni e aziende locali», ma anche continuando a investire «in ricerca e innovazione in nome delle nuove applicazioni della gomma riciclata».

Andrea Caruana, responsabile gestione partner, logistica e tracciamento di Ecopneus, segnala l’intenzione di continuare a «operare, attraverso accordi diretti, con una rete capillare di partner, coinvolgendo 23 aziende specializzate nella raccolta e nel trattamento». Ecopneus – aggiunge – si è data «l’obiettivo di ottimizzare la filiera e garantire elevati standard qualitativi». Nel 2024 sono state effettuate effettuare «oltre 45mila missioni di prelievo su tutto il territorio nazionale, grazie a una logistica efficiente e puntuale. Un elemento distintivo del nostro sistema è la tracciabilità completa di ogni singola movimentazione».

Pubblicato il
16 Aprile 2025
di ROBERTO CREMONESI

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