Assarmatori: altolà agli eccessi ideologici del Green Deal
Gli Ets raddoppiano di valore, la categoria non ci sta
BRUXELLES. La “trumpite” colpisce anche, indirettamente, sui famigerati Ets imposti dalla Ue sui trasporti marittimi. Dal 1° aprile prossimo, sulla base della norma imposta da Bruxelles, gli Ets raddoppiano di valore. E gli armatori non ci stanno, richiamandosi ai tanti interventi per mitigare i talebani del Green Deal.

La delegazione di Assarmatori in missione a Bruxelles
Questa volta è Assarmatori che chiede di ripensare, con un documento inviato a Bruxelles «gli eccessi ideologici del Green Deal, a partire dalle distorsioni del sistema Ets». Sono queste le parole del presidente Stefano Messina, a valle di una missione di due giorni a Bruxelles .«Il settore marittimo-portuale è parte essenziale – prosegue Messina – della sicurezza delle catene del valore europee e della coesione della società e dell’economia del nostro continente. In tempi nei quali il controllo di queste catene e degli approvvigionamenti è diventato un fattore centrale della geopolitica delle grandi potenze, il ruolo strategico del settore marittimo emerge con chiarezza, come già accaduto durante la crisi pandemica».
A ciò va aggiunta «l’imprescindibile funzione svolta per il trasporto passeggeri e merci per le isole, maggiori e minori, sia italiane sia più in generale del bacino mediterraneo, e i servizi delle “autostrade del mare”, che contribuiscono significativamente alla sostenibilità ambientale grazie allo shift modale. In particolare – ha detto ancora – va tutelato il ruolo del transhipment dei contenitori dalle distorsioni dell’Ets, che regala un vantaggio competitivo agli scali posti appena al di fuori dei confini europei, come quelli del nord Africa».
(A.F.)