Toto-Authority, rotto il tandem di Palazzo Rosciano
Facciamo un attimo il punto sulle cose di casa nostra. Luciano Guerrieri, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del nord Tirreno, è scaduto la settimana scorsa ma rimane come commissario, in attesa che tra Rixi e Giani si decida se lo scettro rimanga a lui per un altro mandato o no. Una cosa è certa: il sodalizio tra Guerrieri e il suo segretario generale Paroli è definitivamente rotto: e nemmeno nel modo migliore, a quanto si racconta sulle banchine. Tradotto: se Paroli rimane a Livorno sarà come presidente, scalzando Guerrieri. Se Guerrieri è confermato, Paroli fila via e non certo nei sobborghi, visto che a Genova insistono per volerlo. I genovesi – caso raro – su una cosa si sono impuntati: non vogliono un genovese a comandare sui loro porti.
Altro dettaglio: Guerrieri è scaduto da presidente, ma non da commissario governativo per la Darsena Europa: lui e il suo braccio destro Roberta Macii continuano ad essere i responsabili dei lavori per il porto del futuro. Da chiedersi, senza malignità: ma quale futuro, se non viene subito un’accelerata? In un mondo che corre alla velocità dei missili, possibile che la Darsena Europa sia la tartaruga della portualità mediterranea?
(A.F.)