Riflessioni sulla Biennale: idee e perplessità tra innovazione e tradizione
Buona l’idea, ottima la decisione con cui il sindaco e i suoi collaboratori del comitato stanno portando avanti il programma della Biennale: sul programma stesso, qualche perplessità l’avrei, ma forse è presto: tanta carne al fuoco, forse troppa?
Qualche amnesia poco comprensibile: sugli sport della disabilità, sembrano ignorati i centri dove da anni ed anni si fa la vela per loro, per dare invece spazio ad altri. Ma forse è solo involontaria ignoranza di un mondo che evidentemente a Palazzo Civico si frequenta poco: e quando lo si fa, per fare anche del male, burocrazia imperante.
L’opzione ambiente non può mancare. Poco spazio – mi pare – alle isole livornesi. Anche sul tema “idrogeno verde” qualche risposta dovrà pur venire sul destino dell’ex Raffineria ENI, sul Cold ironing, sul ventilato parco eolico, etc.
Una Biennale che faccia solo chiacchiere, questo proprio no. E a proposito, visto che tra gli sponsor c’è anche D-Marin, si uscirà a capire quali i veri tempi del “marina” del Mediceo, con tutta la rivoluzione annunciata da anni ed anni e mai partita?
(A.F.)