L’ultima di Bruxelles: attentato…al vino!

Andrea Tiso
ROMA – Per qualcuno, è peggio che sparare sulla Crocerossa: scrivere sulle etichette delle bottiglie di vino che fa male e può far venire il cancro…ma sono diventati pazzi a Bruxelles?
“Il vino è una eccellenza agroalimentare italiana e Confeuro difenderà il settore con fermezza a tutela dei piccoli e medi produttori del nostro territorio”. A sottolinearlo, in una nota stampa, è Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo. Che, poi, spiega: “In questi giorni il mondo del comparto primario è in subbuglio per la pubblicazione delle proposte relative alla revisione del Piano europeo di lotta contro il cancro, il “Beca”, che stabilirebbe limitazioni al commercio e l’introduzione di etichette “sanitarie” per la bevande alcoliche.”
Siamo di fronte a una realtà assai preoccupante – continua Confeuro – a nostro giudizio, infatti, etichettature di questa tipologia sono uno strumento assolutamente miope, distorsivo e fortemente dannoso per la nostra agricoltura ed economia. E rischia di penalizzare ingiustamente un prodotto come il vino, simbolo della tradizione mediterranea e della dieta italiana”.
Di natura completamente diversa sarebbe invece la promozione di una cultura della sana alimentazione e di un sano stile di vita che sicuramente non stride con un moderato consumo di vino. Le nostre tradizioni sono un punto di partenza za: ma ci sono anche confermati risultati di lunghe ed approfondite indagini secondo le quali il vino, molto meglio di tante altre bevande più o meno alcoliche, è un toccasana per gli organismi umani: e consumato con la giusta moderazione aiuta anche a campare cent’anni.
L’Unione Europea, dunque – afferma ancora Tiso – non deve fare lo stesso errore che ha commesso già con altri settori produttivi e non deve in alcun modo criminalizzare e offuscare prodotti che fanno parte della sua stessa storia e cultura. Anzi dovrebbe puntare a valorizzarli nelle loro unicità e peculiarità. Confeuro chiede un approccio equilibrato, basato su educazione e informazione, piuttosto che su scelte ideologiche che minano la competitività delle nostre eccellenze enogastronomiche”.
La presa di posizione di Confeuro è solo la punta dell’iceberg, perchè altre associazioni si stanno muovendo: e non sarà solo l’Italia a prendere npoer le orecchie i fustigatori di una delle più sane e acclamate abitudini della dieta mediterranea. Ben venga dunque la difesa del vino, ben venga quel miracoloso liquido celebrato anche dai poeti. Ricordate la bellissima filastrocca di Giacomo Zanella sulla vite e sul suo licor ?
“In chiuso loco/gaio frattanto il vecchiardo s’asside/ vicino al fuoco/ tien colmo un nappo/il tuo licor gli cade/ all’ondeggiar del cubito sul mento/poscia floridi pasci ed auree biade/ sogna contento”
Poesia a parte, bisogna affrontare ile tema in maniera seria. Anche perchè probabilmente le famigerate etichette non distoglierebbero gli appassionati dal buon bicchiere , ma sarebbero un danno economico enorme per la mostra economia.