Piano piano la strettoia si allarga
LIVORNO – Le date ormai sono certe: la strettoia del Marzocco, o vero l’imbuto di entrata nel porto industriale livornese per i due terminal contenitori e multipurpose TDT e Lorenzini, non aprirà prima della metà dell’anno prossimo, mese più o meno. A quel punto il canale sarà finalmente largo 120 metri, il fondale sarà praticabile da navi con pescaggio fino a 14 metri, e le due banchine saranno state consolidate, forse già con l’acqua intorno alla Torre del Marzocco. Una volta completato questo lavoro, il porto dei container e dei grandi ro/ro potrà finalmente tirare un respiro di sollievo in attesa della prima fase della Darsena Europa: l’avvio definitivo del porto del futuro, atteso ormai da vent’anni e pesantemente contrastato dai NIMBY pisani, ma altrettanto fermamente voluto dai livornesi e dalla logistica del centro Italia.
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Se i lavori per allargare l’imbuto vanno avanti con metodo, dopo le varie pause, rimane invece in stand by tutta la vicenda del piano d’impresa del TDT che ha scatenato a fine anno scorso il cluster portuale guidato da Confindustria. L’AdSP si è dimostrata più volte disponibile a chiarire, anche nella riunione in prefettura: ma l’incrocio di competenze, il tentativo di far intervenire il Comune subito bocciato (interferenza non legittima), la pausa delle festività ed oggi la campagna già iniziata in vista della scadenza del primo mandato in AdSP, non sembrano spingere per pronunciamenti definitivi.
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Rimane anche in stand by secondo molti, la conclusione della dura presa di posizione dell’imprenditore-principe del porto, il cavaliere del lavoro Piero Neri, contro Confitarma: l’imprenditore-armatore rimane saldamente alla guida di Confindustria locale, il “tronco” del grande albero di cui Confitarma è un ramo. E lo rimarrà per tutto l’anno, fino alla scadenza naturale del mandato nel prossimo autunno: quando a parere del settore portuale e non solo sarebbe riconfermato a piene mani. Sarà interessante vedere anche se e quando come armatore conferirà in Assarmatori: il che non sarebbe comunque in contrasto – dicono gli specialisti – con la sua carica in Confindustria per tuttigli altri rami impresa in cui opera.
(A.F.)
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