Sull’Interporto un rinvio e qualche dubbio
COLLESALVETTI – Certo, sembra che a fronte dei problemi globali del Monte dei Paschi, quello di indicare un proprio amministratore delegato per l’interporto “Vespucci” sia davvero un dettaglio poco importante.
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Certo, che anche la Regione abbia voluto prender tempo a questo punto è comprensibile. Però l’impressione generale non è positiva: la scadenza degli attuali vertici era nota da tempo, la decisione di cooptare alla presidenza Federico Barbera è stata presa anch’essa da tempo (e Barbera è già stato formalmente nominato nel nuovo consiglio), e infine ci si è presentati all’assemblea che pure ha rinviato tutto con la non secondaria richiesta di un aumento di capitale. Che peraltro è stata rinviata al mittente dai pisani della società dei Navicelli, i quali hanno chiesto addirittura di mollare la baracca, suscitando la reazione di Roberto Nardi della Camera di Commercio.
Comunque sia, per il “Vespucci” rimane in carica per l’ordinaria amministrazione l’attuale consiglio ancora per un mese, in attesa che il Monte – principale azionista – indichi il suo amministratore. Il che ci consente di dire che l’uscente Pannocchia lascia un vuoto, perché è stato capace, intelligente e pragmatico: nella speranza che il suo successore, chiunque sarà, sia altrettanto all’altezza. Per Marco Susini l’uscita ha un’altra valenza: è stato un politico di riferimento importante sia con la Regione che con il parlamento, complessivamente ha saputo far fruttare le relazioni di partito ma anche quelle personali (dal ministro berlusconiano Matteoli ha ottenuto molto di più di quanto il “Vespucci” potesse aspettarsi o forse meritasse) ed ha lasciato quella che aveva preso come una palude senza prospettive come area strutturata e ben servita, con alcune scelte strategiche ancora da fare ma almeno con una vita propria. Anche Susini, a nostro parere, può uscirne tutto sommato a testa alta.
Federico Barbera da parte sua eredita parecchi problemi. Oltre a sogni francamente già tramontati, come il singolare collegamento via Scolmatore con il porto, il prossimo presidente dovrà cercare di fare del “Vespucci” un’impresa vera, affrancandola per quanto possibile dai condizionamenti pubblici e facendola marciare con le proprie forze e con quelle dei privati. In tempi come questi, non è facile nemmeno a dirsi, figuriamoci a farsi. Ma a quanto pare Barbera ama cumulare le sfide difficili: ha già quella del salvare l’Agelp e i suoi 64 giovani e deve ristrutturare e rendere di nuovo efficiente il Terminal Tco. Non gli bastavano? Noi gli facciamo i più fraterni auguri.
Antonio Fulvi
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