All’Asamar fumata nera fino a domani
LIVORNO – Una settimana di rinvio per la nomina dei vertici di Asamar: formalmente per consentire al vertice uscente di partecipare all’assemblea nazionale di Federagenti; di fatto anche perché non sembra che ci fossero accordi iniziali prima delle votazioni, a parte alcune indicazioni di massima; e inoltre il risultato del voto ha visto parecchi candidati raggruppati con suffragi pressoché uguali, quindi il criterio di far presidente chi ha più suffragi è poco applicabile.
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Morale: il consiglio si riunirà domani per nominare il nuovo presidente e i nuovi vice.
Secondo le indicazioni che arrivano dai vari associati, ci sono elementi di novità – tra i quali i giovani delle grandi famiglie come Cesare Fremura e Francesco D’Alesio – che potrebbero portare a uno svecchiamento dell’associazione: ammesso che i giovani, impegnatissimi nelle stesse loro aziende, siano disponibili a dedicarsi all’associazione in un momento in cui volano bassi per tutti e specie per la categoria degli agenti marittimi. L’alternativa è nominare qualcuno più “maturo” – come Fabio Selmi, già indicato da tempo come papabile presidente – dando però ai giovani maggiori deleghe.
A margine dei risultati elettorali, i commenti sono semmai su alcuni accenti della relazione di chiusura mandato del presidente uscente Silvio Fremura: l’accenno ai problemi economici della categoria, con la mancanza di alcune quote degli stessi soci (e con il fatto che i maggiori contributi all’Asamar arrivano da agenti che non sono stati eletti nel consiglio); e specialmente il duro attacco al costo dei servizi portuali, in particolare quello di rimorchio, che potrà aver fatto piacere agli armatori ma non è certo il massimo per tenere unite le forze del porto proprio in un momento di pesante crisi. E probabilmente su quest’ultimo punto qualcuno avrà presto qualcosa da dire.
A.F.
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