Visita il sito web
Tempo per la lettura: 4 minuti

Salone nautico la crisi e le defezioni

Anton Francesco Albertoni

GENOVA – La temuta frattura c’è stata: una cospicua pattuglia di marchi della vela diserterà quest’anno il Salone nautico di Genova e si organizzerà per conto proprio, negli stessi giorni, con un salone parallelo al “Marina” dell’Aeroporto di Sestri Ponente. Al momento le aziende della secessione sono 27. In una loro nota si afferma che la scelta è dovuta alla necessità di risparmiare le forti spese che l’Ente Fiera di Genova impone “in un momento di crisi che colpisce tutti”.

La reazione di Ucina e di Ente Fiera è stata immediata: hanno dato mandato ai propri legali di tutelare il Salone da una ipotesi di concorrenza sleale; offrendo però in contemporanea anche il ramoscello d’olivo con la promessa di riconsiderare gli spazi espositivi per la vela e di metterli al centro del Salone. Di riduzione di costi non si parla – dice un portavoce della Fiera – anche perchè la kermesse è anch’essa in affanno per le defezioni e per gli oneri fiscali in forte crescita.

[hidepost]

Se si aggiunge alla defezione della grande vela anche la preannunciata assenza di alcuni importanti costruttori e importatori nel campo del motore, il panorama del prossimo salone della nautica appare già da oggi preoccupante. Come preoccupa lo stato generale della nautica nella attuale, pesante crisi dei consumi.

Nel recente Satec Ucina, che si è tenuto come noto a Rimini, le prime Assise Generali della Nautica hanno visto la partecipazione attiva degli imprenditori del comparto (cantieri, servizi, distributori, etc.) provenienti da tutta Italia, chiamati a un momento di riflessione proprio sulla gravità della crisi.

Infatti, sebbene le prime stime sul fatturato globale 2011 dell’industria nautica nazionale segnalino un sostanziale pareggio rispetto all’anno precedente (3 miliardi e 340 milioni di euro contro i 3 miliardi e 300 milioni di euro del 2010), nei primi mesi del 2012 – dice Ucina – si registrano segnali di deterioramento nei valori delle attività che lasciano presagire una chiusura dell’esercizio 2011/2012 (1 settembre – 31 agosto) in negativo.

Note dolenti arrivano anche dal fronte occupazionale, che registra una diminuzione degli addetti diretti pari al 15%, e per quanto attiene il rapporto tra vendite interne ed esportazione. Quest’ultima è salita infatti all’80% (era 67% nel 2010), percentuale che evidenzia come il mercato interno si vada riducendo sempre più, a danno soprattutto delle piccole e medie imprese, prive dei mezzi e della struttura necessari per raggiungere la clientela straniera dei mercati emergenti.

Per fare fronte a tutte le problematiche derivanti dall’attuale stato di crisi sono stati identificati nove tavoli tecnici in rappresentanza di altrettante tematiche strategiche: Ruolo dell’associazione e rappresentanza, strumenti finanziari a sostegno delle imprese, internazionalizzazione e competitività, comunicazione associativa, superyacht e competitività internazionale, Natanti e sviluppo della nautica sociale, cultura del mare e promozione della nautica, sviluppo del Salone nautico internazionale di Genova, sostenibilità ambientale e innovazione.

Nel corso della mattinata i nove gruppi di lavoro si sono riuniti per discutere e finalizzare quanto già elaborato durante alcuni mesi di attività, in cui, con il supporto di un portale dedicato, tutti gli associati hanno potuto offrire il proprio contributo alle tematiche di loro maggiore interesse.

Nel pomeriggio i referenti di ciascun gruppo hanno presentato le relazioni conclusive da cui sono emerse una serie di proposte concrete.
Per quanto riguarda la rappresentanza ed il ruolo di UCINA, tema affidato alla vice presidente di UCINA Francesca Radice (Sessa Marine), sul fronte della struttura associativa si è condivisa l’opportunità di valutare il ruolo sempre più federativo dell’associazione.
Nell’ambito della sessione dedicata agli strumenti finanziari a sostegno delle imprese, guidato dal consigliere Luigi Macchiola (MPS Leasing), gli associati hanno evidenziato la necessità di costituire una banca dati informatizzata delle unità da diporto commercializzate, quale strumento di trasparenza nei rapporti con il mondo bancario.

Quanto all’area dell’internazionalizzazione e competitività delle imprese, sotto la guida del vice presidente Lamberto Tacoli (Gruppo Ferretti), le assise hanno evidenziato la necessità di ampliare il legame tra UCINA e altre associazioni che promuovono il made in Italy nel mondo.

Tra i desiderati formulati dal tavolo dedicato ai natanti e allo sviluppo della nautica sociale, guidato dal consigliere Piero Formenti (Zar Formenti), figura la proposta per la creazione di una nuova categoria di posti barca dedicata ai natanti, che agevoli la categoria in termini di semplificazione delle procedure amministrative e riduzione dei costi del canone demaniale.

Il gruppo di lavoro dedicato alla cultura del mare e alla promozione della nautica, in capo al vice presidente Lorenzo Selva (Selva S.p.A.), ha rilevato l’esigenza di intensificare il programma di iniziative dedicate ai più giovani, coinvolgendo le scuole in visite ai cantieri, concorsi a tema nautico e distribuzione di borse di studio per la promozione delle professioni del mare.

Dal confronto degli associati sul tema dei Superyacht, avvenuto sotto la guida di Paolo Vitelli, past president UCINA (Gruppo Azimut-Benetti), sono stati evidenziati gli importanti risultati raggiunti negli anni passati per la semplificazione della normativa vigente. Tuttavia è prioritario per il comparto ottenere quanto prima le circolari attuative per completare l’iter di applicazione delle norme, in modo da riportare l’Italia al centro della navigazione europea rispetto ai mercati esteri, in particolare anglosassoni. Nell’area mediterranea si concentra infatti circa il 70% del traffico mondiale delle navi da diporto, cosa che rende sempre più necessaria una maggiore uniformità di applicazione delle leggi comunitarie.

La tematica dello sviluppo del Salone nautico internazionale di Genova, gestita dal presidente dell’associazione Anton Francesco Albertoni (Veleria San Giorgio), ha registrato un grande coinvolgimento da parte degli associati. Un elemento imprescindibile per la valorizzazione e la tutela della leadership del Salone è quello di rafforzare il suo posizionamento internazionale attraverso una collaborazione e sinergia con altre manifestazioni estere.

A ciò si aggiunge quanto già iniziato lo scorso anno e, cioè, la rivitalizzazione della formula della manifestazione attraverso iniziative fuori salone che aumentino l’integrazione con il territorio e arricchiscano l’offerta nautica con iniziative di carattere culturale e di intrattenimento.

E a proposito del prossimo Salone nautico internazionale di Genova, il presidente di UCINA, Anton Francesco Albertoni ha dichiarato “La parola d’ordine della 52ª edizione sarà qualità. Vogliamo mantenere la leadership internazionale che ci contraddistingue da tutti questi anni e consegnare agli espositori che da oltre 50 anni continuano ad investire e a credere in questa manifestazione un Salone in grado di massimizzare il ritorno dei loro investimenti: sarà ulteriormente sviluppato il format delle prove in mare, la vela sarà riportata al centro della nuova darsena, mentre aumenteranno le possibilità per gli espositori di creare eventi ed iniziative anche all’interno della manifestazione”.

[/hidepost]

Pubblicato il
26 Maggio 2012

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora